Figliuolo: “Vaccino dai 12 anni in poi? La comunità scientifica dice che è sicuro. Per obbligo docenti decide cabina di regia. Scuola in presenza è imperativo categorico”

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Il commissario straordinario per l’emergenza covid, Francesco Figliuolo fissa gli obiettivi e chiarisce che la vaccinazione dai 12 anni in poi è sicura, come dice la comunità scientifica.

La comunità scientifica dice che i vaccini sono sicuri per la popolazione dai 12 anni in sù. Dobbiamo  riaprire le scuole, è un imperativo categorico. La scuola in presenza fa bene allo sviluppo sociale dei bambini“,  ha affermato il commissario per l’emergenza Coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo, intervenuto a ‘Morning News’, su Canale 5. “Vaccinare i ragazzi è importante perché si limita la circolazione del virus e si bloccano le varianti“, ha aggiunto il gen. Figliuolo.

Confido nel ruolo dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, delle farmacie di prossimità, però il ruolo piu’ importante è quello dei genitori, dei tutori, degli affidatari. Devono portare i minori a vaccinarsi“, ha detto ancora.

Credo che a brevissimo sarà autorizzato dall’Aifa anche il vaccino di Moderna per i giovanissimi, e questo ci darà ulteriore flessibilità per poter effettuare con speditezza le vaccinazioni. Dobbiamo arrivare ad avere un buon numero di vaccinati entro la prima decade di settembre: l’obiettivo sarebbe di arrivare intorno al 60%“, ha spiegato Figliuolo a margine della visita all’hub vaccinale Lavazza a Torino.

Ad oggi sono stati scaricati più di 33 milioni di Green pass, è abbastanza semplice si scarica dal sito del governo tramite lo spid, oppure dall’app Io o dall’app Immuni, oppure nelle farmacie di prossimità è un servizio che viene reso gratuitamente dai farmacisti”, ha proseguito Figliuolo.

Inoltre, sulla base dell’ultimo decreto approvato, ho avuto il compito dal ministro della Salute di fare un protocollo d’intesa con i farmacisti per avere tamponi a prezzi calmierati. Penso che nel giro di una decina di giorni, anche meno, anche grazie a grande  disponibilità del presidente dell’Ordine e delle associazioni di categoria, riusciremo a trovare un prezzo molto conveniente per chi, in attesa del vaccino, deve fare il tampone per accedere al Green pass“, ha aggiunto Figliuolo.

Abbiamo nove regioni che viaggiano dal 77 al 50% di personale scolastico non vaccinato, e questo non va bene. Quindi è importante che soprattutto in quelle regioni si convinca il personale docente e non docente a fare questo atto di generosità, perché solo così riparte il paese“, ha proseguito il commissario straordinario, confermando di avere chiesto alle regioni un elenco preciso del personale docente e non docente che ancora non si è vaccinato. Elenco che dovrebbe arrivare entro il 20 agosto. “E’ importante sapere quante sono le mancate adesioni a livello numerico, sempre nel rispetto della privacy, e quante di queste potrebbero dipendere dalla problematica sanitaria di persone che non possono vaccinarsi. Questa mappatura è importante– ha concluso Figliuolo – per capire come procedere e che cosa fare“.

Sono riflessioni che devono essere prese a livello di cabina di regia e di Consiglio dei Ministri. In questo momento non sono in grado di dirlo, aspettiamo come vanno i dati“: così il generale Figliuolo, a margine dell’appuntamento organizzato dalla Regione Piemonte all’hub Lavazza di Torino, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano di esprimersi sull’eventualità di introdurre l’obbligo vaccinale per gli insegnanti.

Obbligo vaccino a docenti e personale solo nelle Regioni con basse percentuali, ipotesi. Ma i numeri non tornano

Sono per l’obbligo di vaccino Covid per i medici e gli insegnanti“. Riguardo a questi ultimi, “mi preoccupano che possano contagiare ed essere contagiati e mettere a rischio l’anno scolastico. Non sono più tollerabili docenti non vaccinati“. Lo ha detto Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema e consulente del commissario straordinario all’emergenza coronavirus, ospite di ‘TimeLine’ su SkyTg24.

E tal proposito ecco la posizione di Sergio Abrignani, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts).

In un’intervista a ‘La Stampa’ l’esperto a proposito dei temi della vaccinazione, auspica “l’obbligo per tutti i  cittadini dai 12 anni in su” e l’allargamento del Green Pass a “ogni luogo dove le persone possano contagiarsi“. Come procede la campagna? “Bene, va riconosciuto il grande lavoro del generale Figliuolo e della sua squadra per cui metà degli italiani ha ricevuto due dosi – risponde Abrignani – Entro ottobre dovrebbero essere coperti 45 milioni di cittadini. Resterebbero circa 5 milioni da convincere, più la metà stimabile dei 12-18enni e gli 0-11enni, per cui l’autorizzazione dovrebbe arrivare a fine anno“.

Si parla di vaccini porta a porta, ma non è più sicuro vaccinarsi al centro vaccinale? “Il generale Figliuolo sta studiando qualcosa in tal senso, ma in ogni caso ci sarebbe un medico con l’occorrente per l’emergenza: non serve molto, il peggio può essere uno shock anafilattico“, aggiunge. In campo sono rimasti Pfizer e Moderna, cosa è successo? “Sono più efficaci – avverte – in particolare contro le varianti Alpha e Delta, e i vaccini a vettore virale hanno rarissimi effetti collaterali sotto ai 60 anni, infatti da quando AstraZeneca e Johnson&Johnson sono stati dati agli anziani non ci sono stati altri problemi“.

Dalla politica arrivano alcuni commenti in merito al vaccino e alla riapertura scuole: “Dobbiamo pensare ai trasporti pubblici e all’apertura delle scuole: Sui vaccini agli adolescenti ho i miei dubbi. Ci sono letture diverse. Ad esempio in Gran Bretagna la sconsigliano sotto i 12 anni, in Germania non la fanno sotto i 17 anni“, dice Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

Se la scuola ripartirà con le mascherine? Direi di si’, perché siamo ancora in una situazione che richiede prudenza. La dad invece questo governo la vuole superare in modo definitivo, è questo l’impegno. La scuola in presenza è un diritto ma bisogna aumentare il ritmo delle vaccinazioni, solo cosi’ potremo avere una scuola in presenza“, dice invece la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ad Agorà, a proposito de rientro a scuola di settembre.

Il Moige, invece, chiede i tamponi rapidi: “Sulla sicurezza a scuola un’idea concreta, tamponi rapidi, come quelli salivari, eseguiti periodicamente a docenti e studenti e vaccinati e non vaccinati”. 

“Scuola in presenza e in sicurezza? Certamente, ma attenti a non trasformare la scuola in un luogo di discriminazione. La via sono i test rapidi – ribadisce il direttore generale Affinita – tamponi rapidi, come ad esempio quelli salivari, che possono dare risposte tutelanti e quindi dare la possibilità di agire di conseguenza”.

“I tamponi possono dare una risposta rapida naturalmente a condizione che i costi non ricadano sui genitori”, conclude Affinita.

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