L’Italia scrive pagine memorabili nello sport, ma a scuola l’educazione motoria è ferma al palo

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L’estate del 2021 sarà ricordata come quella del trionfo dello sport italiano: dagli Europei di calcio passando per i Giochi Olimpici, in mezzo i trionfi nel tennis.

Mai l’Italia era stata così forte a livello mondiale. L’oro nei 100 metri di Marcell Jacobs è leggendario e la sua impresa sarà tramandata ai posteri: prima di ieri mai nessun italiano era arrivato in finale nella gara regina dell’Olimpiade. In un giorno il movimento sportivo italiano si prende tutto: finale, medaglia e vittoria con un 9’80” che rappresenta anche il primato europeo nella specialità.

Un’estate italiana da ricordare iniziata con le imprese della Nazionale di calcio allenata da Roberto Mancini, poi la finale a Wimbledon di Matteo Berrettini, seguita, adesso, dai trionfi nell’atletica leggera.

La coperta, però, rischia di essere corta soprattutto per le nuove generazioni e la scuola, in questo caso, può giocare un ruolo davvero importante per evitarlo.

Si lavora per l’introduzione dell’educazione motoria nella scuola primaria, fondamentale per riuscire a creare talenti vincenti.

Lo scorso 12 maggio, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi e la Sottosegretaria con delega allo Sport, Valentina Vezzali, hanno iniziato le interlocuzioni in merito al ruolo delle attività sportive a scuola. Lo sport è attività di socialità per eccellenza e bisogna riconoscere l’importanza dell’attività motoria e sportiva nel percorso di formazione educativa, sottolineando la necessità di sviluppare strategie sinergiche cogliendo spunto dalle opportunità offerte anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In aiuto arriverà proprio il PNRR: il piano da attuare con i fondi del Recovery plan prevede anche un investimento di 300 milioni per il potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola, che si tradurrà in 400 nuove palestre da costruire entro i prossimi cinque anni. Ad oggi, solo poco più della metà delle 26.754 scuole del primo ciclo sono dotate di palestra: 14.827, pari al 55,4%.

Allo stesso tempo si è all’opera per l’introduzione del docente di educazione motoria alla primaria, affiancato da tutor sportivi scolastici.

Il tempo, però, stringe. Serve programmazione e lungimiranza sull’argomento. L’Italia è arrivata all’Olimpo dello sport, ma per rimanerci occore un ulteriore, decisivo, sforzo.

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