Ritorno a scuola, il governo “sconfessa” il CTS e lo manda in panchina: “Sarà interpellato solo se necessario”

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Il 5 agosto scorso il governo ha varato il decreto legge per il ritorno in classe a settembre. Ad una lettera attenta del provvedimento salta all’occhio il progressivo allontamento dalle posizioni del Comitato Tecnico Scientifico.

Infatti all’articolo 3 comma 1 del DL 111 si legge che il CTS sarà chiamato a fornire un parere solo qualora fosse ritenuto necessario.

Sia sull’utilizzo della mascherina (il governo, nel provvedimento, è più fermo rispetto all’orientamento del CTS) che sul monitoraggio la faccenda è cambiata.

Gli scienziati non credevano ai test in ambito scolastico né agli screening antigenici. Il governo, invece, inserisce uno screening della popolazione scolastica stanziando 100 milioni di euro.

Qui, però, probabilmente tutto ciò può essere frutto di una trattativa “politica” tra le forze della maggioranza con la Lega che, da diverso tempo, batteva con forza sulla questione riguardante i test.

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