Green pass e vaccini, pressioni dei docenti sugli studenti non vaccinati sull’utilizzo della mascherina: scoppia il caso a Trento

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Fabio Biasi, Garante dei diritti dei minori, consiglio della provincia autonoma di Trento, ha espresso ai dirigenti scolastici della provincia ed alla sovrintendenza scolastica “viva preoccupazione” per le “numerose segnalazioni di genitori, con figli minori frequentanti istituti scolastici trentini” “in ordine a comportamenti da parte del personale docente, concernenti iniziative di contrasto alla diffusione del virus Sars Cov 2”.

In particolare “pressioni più o meno esplicite nei confronti di studenti non vaccinati anche in relazione – rimarca il Garante – alle linee di indirizzo per la tutela della salute e Sicurezza nelle istituzioni scolastiche e formative del primo e secondo ciclo e deroghe all’obbligo dell’utilizzo della mascherina” che stabiliscono sia possibile “per le classi in cui tutti gli studenti abbiano completato il ciclo di vaccinazione”.

“Sono certo che i dirigenti scolastici sapranno valutare attentamente l’impatto sociale che la suddetta disposizione può determinare sulla vita di relazione di bambini e ragazzi, tra di loro e nei confronti dei docenti”, si legge nella lettera del Garante visionata dall’Adnkronos.

“Preme ricordare che è compito delle Istituzioni ed in particolare dei dirigenti porre in essere ogni concreta misura idonea a garantire il rispetto della privacy relativamente ai dati sanitari di ciascun alunno; la non discriminazione tra alunni, in ragione delle scelte sanitarie adottate dalle rispettive famiglie; l’effettività del diritto allo studio, in ogni sua espressione”.

“Sottolineo che ogni richiesta di conoscere lo stato vaccinale degli alunni è illegittima – rimarca – in quanto lesiva del diritto alla riservatezza di ogni persona e potenzialmente fonte di discriminazione o di trattamenti differenziati. Esprimo infine viva preoccupazione che atteggiamenti invasivi di questo tipo possano determinare situazioni di disagio, di emarginazione, di umiliazione, perfino di bullismo, con conseguente pregiudizio per il benessere di tutti”.

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