“Non impedì bullismo su allievo disabile”, docente rischia 18 mesi di carcere

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Con l’accusa di non avere impedito atti di bullismo su un allievo disabile una insegnante di scuola media è processata in tribunale a Torino. La procura ha chiesto la condanna a 18 mesi, mentre la difesa ha invocato l’assoluzione sostenendo che la donna non può essere considerata responsabile e che, semmai, l’intera vicenda “è un fallimento del sistema scolastico”.

I fatti risalgono all’anno scolastico 2015/16 e si sono svolti in un istituto con sede in una località della provincia.

L’avvocato difensore ha spiegato che la professoressa, priva di competenze specialistiche, era in prova, e che la dirigenza della scuola le aveva ordinato di affiancare l’insegnante di sostegno (che è uscito dal processo patteggiando una pena) con un generico progetto didattico sulla legalità.

“La scuola – ha insistito il legale – non voleva fare brutta figura. Ma gli insegnanti non sono tappabuchi. La mia assistita è vittima di un sistema distorto di gestione delle risorse umane”.

Angherie e vessazioni sul disabile furono opera di un compagno che non risparmiava nemmeno altri ragazzi e ragazze della classe. La vicenda emerse quando gli alunni ne parlarono in un tema alla fine dell’anno scolastico.

La mamma ritirò il figlio dalla scuola e in seguito presentò una denuncia.

Quanto al bullo, che non è stato perseguito perché all’epoca aveva meno di 14 anni, in seguito si è scusato: “Ho fatto cose orribili”.

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