Reclutamento dei docenti, arrivano i tirocini. Bianchi: “Non solo competenze disciplinari. Ridare dignità all’insegnamento”. Draghi: “Sei riforme per la scuola entro il 2022”

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Si è svolta a Palazzo Chigi la prima Cabina di regia sul Pnrr, sui temi: educazione, Università, scuola. Alla cabina di regia di stamattina hanno partecipato i ministri Franco, Orlando, Bianchi, Messa, Gelmini, Carfagna, Bonetti, Dadone, il viceministro Pichetto Fratin, i sottosegretari Garofoli e Vezzali e la coordinatrice della Segreteria tecnica del Pnrr Goretti.

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in conferenza stampa, annuncia che sono previsti oltre 5 miliardi pronti per novembre: “Il governo ha riposto la scuola al centro di questo nostro Paese in trasformazione. Il nostro cammino ha 2 componenti, riforme e investimenti. Poi il ministro annuncia bandi per 5 miliardi a mense, palestre, nidi-infanzia, didattica, edifici e sicurezza. Sei riforme da adottare entro il 2022, le prime: istituti professionali, orientamento al lavoro, riorganizzazione sistema”. Sui docenti: “Bisogna rendergli dignità”.

Poi: “Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c’è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo lavorando puntando molto sulle competenze, che poi sono quelle pedagogiche della professione insegnante. Ciò significa selezione basata, non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio”.

Le parole del premier Mario Draghi: “6 riforme per la scuola da portare a termine con il Pnrr entro il 2022, 17 miliardi di investimenti cui 3 per affrontare l’emergenza asili nido. Tali linee mostrano il pieno rispetto degli obiettivi concordati in sede europea. Oggi iniziamo questo percorso dall’istruzione, formazione e ricerca”, ha detto Draghi spiegando: “A oggi c’è un calendario di massima per le prime sei cabine di regia”.

Sulla scelta di iniziare dall’istruzione, il premier osserva: “Un po’ perché il piano dovrebbe disegnare l’Italia di domani, di quelli che oggi sono giovani e poi questo straordinario evento del Nobel al professor Parisi fa pensare nostre potenzialità nel campo della ricerca e della scienza. Formazione e ricerca sono fondamentali per la crescita del nostro Paese”.

“Il rispetto degli impegni è determinante per l’assegnazione dei fondi europei”, ha ricordato il premier. “Ogni cabina di regia consente di fare il punto sull’attuazione dei singoli progetti di investimento e di individuare gli ostacoli che possono presentarsi – ha sottolineato – in modo da poter intervenire subito e rispettare il calendario degli impegni”.

Bianchi: “Avvio di anno ordinato, 60mila docenti assunti, supplenze realizzate. Obiettivo concorsi annuali”

Cosa prevede il PNRR

Con il PNNR sono previste tre tipologie di riforma che devono considerarsi, allo stesso tempo, parte integrante del Piano nazionale ed elemento facilitatore per la sua attuazione.

Le riforme orizzontali o di contesto, d’interesse traversale a tutte le Missioni del Piano, sono interventi strutturali volti a migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività e, di conseguenza, il clima economico del Paese. Il Piano ne individua due: la riforma della PA e la riforma del sistema giudiziario. Entrambe sono articolate in diversi obiettivi da realizzare entro il 2026.

A queste si aggiungono le riforme abilitanti, ovvero gli interventi funzionali a garantire l’attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali; tali riforme includono la legge sulla concorrenza, la legge delega sulla corruzione, il federalismo fiscale (da attuare entro marzo 2026) e la riduzione dei tempi di pagamento della PA (entro il 2021) e del tax gap (entro il 2022).

Inoltre, è previsto un certo numero di riforme settoriali basate su modifiche normative in specifici ambiti o attività economiche per migliorarne il quadro regolatorio.

Tra questi interventi rientrano: la riduzione degli ostacoli alla diffusione dell’idrogeno, le misure contro il dissesto idrogeologico, la sicurezza dei ponti, il piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso e quello per la gestione dei rifiuti, la strategia nazionale per l’economia circolare ed i criteri ambientali per gli eventi culturali.

A tali misure si aggiunge il pacchetto di riforme dell’istruzione che riguarda, in particolare, sia le modalità di reclutamento dei docenti sia il sistema degli istituti tecnici e professionali e dell’università, con particolare attenzione alle classi di laurea e ai corsi di dottorato.

Al fine di un più rapido inserimento dei laureati nel mercato del lavoro, è in corso di approvazione definitiva un disegno di legge che semplifica le modalità di accesso all’esercizio di alcune professioni regolamentate.

Il provvedimento rappresenta uno degli interventi di riforma indicati nel PNRR e lo scopo è trasformare la discussione della tesi di laurea nella sede di accertamento delle competenze tecnico-professionali che abilitano all’esercizio della professione (cd. ‘lauree abilitanti’), consentendo così al neolaureato di esercitare subito la professione stessa, senza dover attendere i tempi del superamento dell’esame di Stato. A tale riforma deve poi collegarsi quella che sarà adottata in materia di classi di laurea.

Nell’ambito dell’alta formazione, per sostenere l’investimento in capitale umano in settori strategici per lo sviluppo economico e sociale del Paese e promuovere l’inserimento di giovani neo-laureati nel sistema produttivo, alle imprese che sostengono finanziariamente (tramite donazioni) iniziative formative finalizzate allo sviluppo e all’acquisizione di competenze manageriali è riconosciuto un contributo sotto forma di credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione, con un’attenzione particolare per le PMI.

Per promuovere lo sviluppo e potenziare l’attrattività degli atenei del Mezzogiorno, alle università statali e non statali legalmente riconosciute che non superino i 9.000 iscritti è attribuito un contributo complessivo di 2 milioni nel 2021.

È istituito il Fondo italiano per la scienza, con una dotazione di 50 milioni nel 2021 e di 150 milioni annui a decorrere dal 2022 per promuovere lo sviluppo della ricerca di base. L’assegnazione delle risorse avviene attraverso procedure competitive ispirate ai parametri dello European Research Council (ERC).

Con riferimento ai progetti relativi alla ricerca ed inerenti al PNRR a carico del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), la valutazione verrà fatta dal neo-istituito Comitato Nazionale per la Valutazione della Ricerca (CNVR) secondo criteri dettagliati che tengono conto delle best practices internazionali.


Istruzione e Ricerca: stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro (30,9 miliardi dal Dispositivo RRF e 1 dal Fondo) con l’obiettivo di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.

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