Quarantena a scuola, norme a rischio privacy? I sindacati lanciano l’allarme

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Come gestire i casi positivi a scuola? Quando è necessario far scattare la quarantena? Quando si mette in isolamento l’intera classe e quando invece è sufficiente monitorare la situazione attraverso i test? Il governo è al lavoro per rispondere a questi interrogativi.

L’obiettivo principale è quello di studiare norme contro il ritorno alla didattica a distanza

La bozza di un documento contenente le indicazioni “per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico” è stata stilata dall’Istituto superiore di sanità, dai ministeri della Salute e dell’Istruzione, e dalle Regioni.

Ad oggi, la regola in vigore è la seguente: in presenza di uno studente positivo, tutta la classe finisce in quarantena. L’isolamento dura 7 giorni per i vaccinati, 10 per i ragazzi che non lo sono (almeno per gli alunni dai 12 anni in su). Prima di rientrare a scuola è necessario fare il tampone, che deve risultare negativo. Ma di fatto sono le Asl a decidere di volta in volta come bisogna comportarsi, pertanto le regole non risultano uguali per tutti: ecco perché è ecessario un piano di azione uniforme

Come anticipato da La Repubblica, il governo sta valutando una strategia di “sorveglianza con testing“: i contatti del contagiato potranno rientrare in classe se negativi.

Covid scuola, niente classe in quarantena se un solo alunno è positivo. Tutto invariato per la scuola 0-6 anni

“La questione delle quarantene va risolta immediatamente, non possiamo perdere altro tempo: abbiamo fatto il necessario per la ripresa delle scuole. L’interpretazione di alcune Asl, le difficoltà e l’affanno che potrebbero vivere alcuni uffici del ministero della Salute non possono inficiare quanto messo in atto per riportare gli alunni in classe. Ci aspettiamo indicazioni da parte del ministero della Salute come garantito durante l’ultimo incontro, e riteniamo indispensabile la pubblicazione di una nota che imponga una gestione omogenea, dicono Cisl Scuola e Flc Cgil.

Con le nuove regole, in altre parole, la quarantena non scatterebbe in maniera immediata: se i compagni dello studente positivo dovessero risultare tutti negativi al test, la didattica in presenza non subirebbe alcuno stop. I ragazzi verrebbero poi monitorati dopo cinque giorni dal primo tampone. Se dovesse esserci un nuovo caso positivo, scatterebbe la Dad ma solo per i non vaccinati.

Allarme privacy

All’Ansa, la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, mette in guardia sull’aspetto della privacy: “Il testo che abbiamo letto sulla nuova gestione delle quarantene nelle scuole, se confermato, introduce degli elementi di violazione della privacy da parte del dirigente o degli addetti al controllo negli istituti perché richiede una rilevazione del setting: non si può agire violando la privacy in merito alla vaccinazione“.

“Possibile – aggiunge Gissi – che le Asl con la loro competenza non siano in condizione di tracciare le situazioni senza coinvolgere gli addetti alla sicurezza nelle scuole o il dirigente scolastico?”

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