Supplenze, l’algoritmo getta nel caos molte scuole: dati non aggiornati e tantissime rinunce. Si invocano le assegnazioni in presenza. E gli studenti sono senza insegnanti [INTERVISTE]

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Tutti in cattedra per l’inizio delle lezioni? Non esattamente. Era questo il proposito del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Progetto riuscito in buona parte dei casi ma che, guardando alle singole province e addirittura città, non ha trovato sempre riscontro. La colpa? I precari la attribuiscono al nuovo algoritmo che gestisce le operazioni ma in realtà questo problema si associa ad altri fenomeni che stanno lasciano ancora molti studenti senza insegnanti.

La situazione che si è venuta a trovare è molto articolata. Quest’anno a causa delle rinunce in numero esorbitante e le autorizzazioni in deroga sul sostegno, si è creata una situazione complessa“. E’ il commento rilasciato ad Orizzonte Scuola di Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola.

Quest’anno – prosegue la sindacalista – si è quindi creato un numero di disponibilità sopraggiunte che lasciano ovviamente l’amaro in bocca a chi hanno scelto in prima battuta. Prima si poteva rinunciare e poi si passava alla nomina da graduatoria di istituto. Ma quest’anno non è così, si continuano a scorrere le Gps. Per cui ci sono molti che hanno scelto la sede anche se non propriamente comoda. Ci sono altri docenti che non immaginavano che non avrebbero avuto la nomina da graduatorie di istituto non presentatandosi. Altri che non hanno nulla a che fare con la scuola e che dunque hanno deciso di rinunciare tranquillamente. Altri hanno impegni lavorativi diversi e non hanno trovato le condizioni per uno spezzone, ad esempio”.

E’ chiaro che le rinunce vengono rimesse in gioco, come avveniva un tempo, per le nuove nomine. Quindi si continua a scorrere. Ci sono aspetti che abbiamo contestato dell’algoritmo, come la 104 o la mancata indicazione del completamento su spezzoni. Ci sono aspetti che hanno mostrato certe difficoltà”, ammette Gissi che però evidenzia un punto in particolare: “Quello che ci lascia l’amaro in bocca è la grande quantità di rinunce che lasceranno gli studenti senza insegnanti per diverso tempo in attesa delle Mad. E’ anche aumentata la richiesta di part-time e questo incide sulle discipline da coprire”.

Dovremmo fare una analisi su come migliorare l’algoritmo. Allo stesso tempo dobbiamo capire come far diventare la scuola un luogo  attrattivo per rendere il lavoro con impegno serio e formale a cui far corrispondere un’attenzione particolare da parte dell’amministrazione per chi non rinuncia e lavora per la scuola con passione“, conclude la segretaria generale della Cisl Scuola.

Supplenze, da Roma e Milano proteste contro l’algoritmo: con disponibilità successive posti sotto casa a docenti con minore punteggio

Anche lato dirigenti scolastici la questione sta generando parecchi problemi. Alcuni li racconta ad Orizzonte Scuola Cristina Costarelli, presidente ANP Lazio e preside del liceo scientifico Newton di Roma, una delle città più colpite dall’algoritmo:  “L’algoritmo non sta funzionando, almeno a Roma e provincia. Se è da bocciare? Non so ma è da rivedere il meccanismo sicuramente”.

Costarelli però evidenzia un altro aspetto: “C’è anche una questione di dati acquisiti dall’algoritmo. A noi risulta che questo passaggio non sia avvenuto. Sono state messe infatti indisponibilità a posti che non risultano alle scuole o a differenza che mancano. Quindi c’è anche un problema di dati che, almeno su Roma, non sono aggiornati“.

Oggi abbiamo scuole che non hanno 10-12 docenti e altre che invece ne hanno in più, con tutto ciò che ne consegue – prosegue la presidente ANP Lazio, che si chiede: “Che si si deve fare in questi casi? Si fa prendere servizio ai docenti ma non si possono contrattualizzare?

La dirigente del Newton di Roma parla anche delle tempistiche e delle rinunce: “la legge consente la rinuncia ai candidati supplenti ma si dovrebbe mettere un giorno cuscinetto per poter acquisire le rinunce. Perchè oggi le scuole di Roma sono nel caos. I supplenti a 7 giorni sono in sospeso e i nuovi assegnati non si sa se accettano o meno. E nel frattempo le classi sono senza docenti. A margine di un giorno di sciopero come quello di oggi, ricordiamolo“, conclude Costarelli.

Anita Pelaggi, del Coordinamento Nazionale Precari Scuola, spiega ad Orizzonte Scuola il punto di vista dei docenti precari, candidati alle supplenze: “L’algoritmo in moltissimi casi non ha funzionato. Persone con punteggio minore hanno scavalcato persone con punteggio maggiore. C’è qualcosa che non va. A Milano molte cattedre sono scoperte“.

E ancora: “Se in una graduatoria negli anni  un docente ha accumulato un punteggio di servizio questo deve essere rispettato. Invece questo algoritmo sembra aver lasciato situazioni poco chiare e precise“.

Per questo motivo, la docente conclude: “crediamo che non si possa giocare al terno al lotto e che sarebbe meglio ritornare ad una forma più trasparente di assegnazioni come quelle in presenza ad esempio“.

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