Università, stop al divieto di iscrizione a due facoltà. La Camera approva la proposta di legge. La Ministra Messa: “Un salto nel futuro”

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“Iscriversi a più corsi di laurea contemporaneamente sarà presto possibile anche in Italia”. Così il Ministro dell’Università Maria Cristina Messa, dopo la votazione alla Camera con la quale è stata approvata, la proposta in prima lettura.

E’ un grande risultato che consente al nostro Paese di fare un salto verso il futuro della formazione universitaria, in linea con il resto del mondo. Un risultato a portata di mano grazie alla determinazione e al lavoro che stiamo portando avanti con il Parlamento“, ha aggiunto.

La legge passerà ora in Senato con l’obiettivo di renderla operativa già a partire dal prossimo anno accademico. A breve, quindi, migliaia di studenti italiani potranno frequentare due facoltà o due master, anche presso diverse università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale e istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Due anni fa avevo personalmente depositato una proposta di legge in tal senso, in modo che non solo si cancellasse una norma anacronistica ma si garantissero pari opportunità ed equità sociale. Un ampliamento dell’offerta formativa e delle possibilità di diversificare la propria carriera universitaria per offrire a tutti i nostri studenti un percorso al passo con le sfide della contemporaneità“, ha detto il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso.

Soddisfazione anche da Luca Toccalini, deputato e coordinatore federale Lega Giovani, che commenta: “Dopo circa due anni di lavoro in Parlamento, approvata la pdl all’unanimità alla Camera. Una vittoria per gli studenti universitari e del diritto allo studio. Come Lega Giovani siamo orgogliosi di questo risultato, che gratifica una lunga fase di ascolto e di proposta da noi fortemente voluta e sostenuta nei territori. Auspichiamo tempi celeri per il via-libera definitivo al provvedimento da parte del Senato consentendo così a migliaia di studenti di poter favorire di questa opportunità già dal prossimo anno accademico“.

Dopo un lungo lavoro di Commissione, oggi la Camera finalmente approva una legge che ha un grande valore sia pratico che simbolico. Cade il divieto d’iscrizione contemporanea a due diversi corsi di laurea: divieto che risale al 1933, concepito in un contesto totalmente diverso dal nostro, ormai davvero limitante rispetto alle capacità e alle ambizioni delle nostre ragazze e ragazzi. Sono inclusi nella riforma anche i conservatori, le accademie delle belle arti e i corsi universitari con accesso a numero programmato. Si tratta di un passo verso la modernizzazione di un sistema – quello universitario – che deve ancora fare molta strada per essere all’altezza delle nuove necessità formative e dei migliori standard europei”: così Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione.

In meno di cinque mesi la commissione Cultura di Montecitorio è riuscita a portare in Aula ben quattro provvedimenti decisivi per l’istruzione e formazione terziaria: la legge sul reclutamento dei ricercatori e le carriere universitarie, la legge sulle lauree abilitanti, la legge di riforma degli ITS e, infine, il testo di oggi. Si tratta di riforme fondamentali, capaci di offrire ai giovani, insieme agli investimenti del PNRR, un futuro decisamente diverso. Spero che anche il Senato approvi velocemente la legge passata alla Camera e che il provvedimento sia in vigore entro il prossimo anno accademico” conclude Vittoria Casa.

Con questa proposta di legge andiamo nella direzione della riappropriazione del senso profondo del sapere universitario e adeguiamo la normativa italiana a quella degli altri Paesi europei, che già riconoscono agli studenti la facoltà di iscriversi contemporaneamente a più di un corso di studio. In questo modo favoriamo l’interdisciplinarietà del sapere anche al fine di creare figure professionali che rispondano in modo più adeguato alla variabilità e alla complessità del mercato del lavoro”. Così Alessandra Carbonaro, deputata del MoVimento 5 Stelle intervenuta con la dichiarazione di voto sulla proposta di legge che abolisce il divieto di iscrizione a due corsi di laurea contemporaneamente.

Parliamo di una conquista – prosegue la capogruppo in commissione Cultura – che riguarda anche gli studenti e studentesse dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) e gli specializzandi in Medicina che potranno per la prima volta seguire contemporaneamente anche master o dottorati di ricerca. L’impegno del MoVimento 5 Stelle per questi due grandi risultati è stato fondamentale, così come lo è stato per l’aumento del Fondo di finanziamento ordinario delle università, che nel 2021 è salito a 8,4 miliardi”.

Siamo all’interno di un percorso di restituzione di centralità alle giovani generazioni che stiamo percorrendo in Parlamento e in particolare nella commissione Cultura, con convinzione e unità di intenti” conclude Carbonaro.

Alla Camera dei deputati è appena stato raggiunto un traguardo che possiamo definire storico: innanzitutto perché abolisce una norma di quasi 90 anni fa, quella del divieto di iscrizione a due corsi di laurea contemporaneamente, che oggi è decisamente obsoleta e non più rispondente alle esigenze del mondo dell’università e del lavoro. Ma anche e soprattutto perché apre a tantissimi giovani grandi possibilità in più per la loro formazione e il loro futuro professionale”. Lo dichiara Manuel Tuzi, deputato del MoVimento 5 Stelle.

Sono particolarmente soddisfatto dell’ottimo risultato, ottenuto grazie al M5S – prosegue il firmatario dell’emendamento sul tema -, per gli specializzandi in medicina che, durante la formazione, potranno nel frattempo seguire un master o conseguire un dottorato di ricerca. Limitare il loro desiderio di crescita e la loro visuale sul domani semplicemente non aveva senso e li penalizzava ingiustamente, anche rispetto ai loro coetanei di altri Paesi”.

Inoltre, con questo provvedimento si introduce il curriculum digitale dello studente, un progetto a cui lavoro da tempo in Parlamento. Parliamo di un documento, bollinato dallo Stato, in grado di certificare e validare l’esperienza e le competenze di ciascun ragazzo a partire dalla scuola fino all’entrata nel mondo del lavoro. In questo modo ci lasceremmo definitivamente alle spalle i cv autodichiarati. Stiamo compiendo un passo in avanti davvero importante per le giovani generazioni, che significa un passo in avanti di tutto il Paese” conclude Tuzi.

Abbiamo approvato stasera la proposta di legge doppia laurea. Sono molto contento che il testo che avevo proposto prima alla Commissione Cultura e poi all’Aula, mettendo insieme tante proposte diverse, sia andato finalmente in porto. Non è ancora legge, dal momento che il testo andrà adesso al Senato, ma il fatto che sia stata approvato all’unanimità lascia ben sperare rispetto alla possibilità che entri in vigore in tempo utile per dispiegare tutti i suoi effetti già dal il prossimo anno accademico”, dichiara l’onorevole Alessandro Fusacchia, membro della Commissione Cultura e relatore del provvedimento.
Abbiamo approvato una legge che aiuterà i giovani a immaginare e costruire più liberamente i propri percorsi di vita e professionale. Con la legge doppia laurea ci si potrà formare contemporaneamente su ambiti anche molto distanti e prepararsi così meglio al mondo del lavoro”, prosegue Fusacchia.

È una legge che darà un’opportunità a tutti e non solo a chi se la può permettere, abbiamo previsto esoneri dal pagamento delle tasse universitarie anche per la seconda iscrizione. Anche il sistema delle accademie di belle arti e dei conservatori è per una volta pienamente equiparato.”, dichiara Fusacchia.

Nei mesi a venire dovremo lavorare sull’orientamento, informare e accompagnare sempre di più i giovani a scegliere, una o due lauree e qualie soprattutto facilitare loro la vita per frequentare e dare esami, perché la doppia laurea sia un’opportunità concreta. Ma chiaramente oggi si apre una pagina nuova nella vita delle università italiane e di tutte le studentesse e gli studenti universitari e ancor più di quelli che sono agli ultimi anni di scuola superiore.”, conclude Fusacchia.

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