Cattedre vuote, genitori all’attacco: “Studenti ancora penalizzati. Problemi anche con gli ingressi scaglionati e l’organizzazione sanitaria”

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“Ad un mese dall’inizio della scuola i ragazzi sono ancora alle prese con la mancanza di migliaia di docenti: ore di lezione irrecuperabili dopo due anni in cui il percorso di studi degli studenti è stato penalizzato, soprattutto per i portatori di handicap e i più fragili”.

Lo afferma in una nota Chiara Iannarelli, presidente dell’Associazione di genitori Articolo 26.

Il problema delle cattedre vuote non riguarda tutto il territorio nazionale ma alcune province o città. In particolare i problemi più importanti sono stati segnalati a Roma e Milano, con tantissimi precari delle Gps che stanno riscontrando diversi problemi e dove si registrano anche moltissime rinunce.

Ma non è il solo problema, secondo articolo 26, al momento: “Con le entrate scaglionate dovute al problema irrisolto dei trasporti, criticate anche dai presidi, i ragazzi tornano a casa ad orari spesso inconciliabili con lo studio pomeridiano, lo sport e la vita familiare e sociale già molto compromessa“.

Tema sollevato in effetti anche dai presidi: “La fascia oraria di ingresso alle 9.40 non funziona per nessuno, in particolare per le classi che fanno più ore e che vanno agevolate”, dice Cristina Costarelli dell’ANP Lazio, che aggiunge: “Le settimane A con ingresso alle 8 e B con ingresso alle 9.40 complicano il quadro ma non risolvono e non sempre sono gestibili“. Costarelli è poi lapidaria: “Entrare alle 9.40 significa uscire da scuola tardi e non avere tempo per tutto il resto“.

Se si aggiungono le classi pollaio, il caos e le tensioni relative al tema del green pass – dagli asili alle università – ed il rischio legato ai temi della privacy e del doppio binario vaccinati/non vaccinati per Dad e quarantene, la nostra scuola rischia di diventare sempre più luogo di empasse e tensioni tra i componenti della comunità scolastica“, aggiunge Chiara Iannarelli di articolo 26 che conclude: Serve tornare al più presto ad una scuola serena, lontana da logiche a lei estranee, che sia luogo di crescita ed incontro per studenti, docenti e famiglie. Senza un impegno comune su questo la nostra società non può ripartire“.

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