Bonus fiscali verso il riordino: allo studio unica categoria per tutte le spese dei figli, dalla scuola all’università

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Tanti, tantissimi bonus sono previsti al momento della dichiarazione dei redditi. Sono 81, secondo il calcolo del CAF Acli. Più della metà sarebbero utilizzati da meno dell’1% dei contribuenti italiani.

Il governo, alle prese con il riordino delle agevolazioni fiscali, così come previsto dal decreto legge per la riforma del Fisco, punta ad una semplificazione della materia.

Allo stato attuale, dunque, come segnala Paolo Conti, direttore generale Caf Acli, al Sole 24 Ore, ci sono tante piccole agevolazioni, ma, alla prova dei fatti, inefficienti.

Attenzione, però: basarsi solo sul numero di persone che utilizzano un determinato bonus rischia di essere arma a doppio taglio. Ad esempio la detrazione al 19% per l’acquisto di cani per persone non vedenti è utilizzato da pochissime persone (meno dello 0,2%), ma non significa che non sia importante e che vada eliminata.

Il sistema, però, sostiene Caf Acli, va cambiato. Serve una semplificazione e, secondo il Sole 24 Ore, si potrebbe pensare all’accorpamento di diversi bonus in categorie più grandi per comunanza di finalità.

Si potrebbe intervenire, ad esempio, sulle agevolazioni fiscali per le spese familiari dei figli dove accanto alle detrazioni applicabili alle mense scolastiche pubbliche e private (utilizzate nel 6,6% dei casi), esistono piccoli bonus poco influenti o che premiano costi molto specifici (come il caso delle attività sportive dei figli).

Dunque Caf Acli ipotizza un’unica categoria che ricomprenda tutte le spese per i figli, con un unico importo massimo deducibile per ogni figlio che includa sia le spese per la mensa scolastica che altre voci come i canoni d’affitto per gli studenti fuori sede e le tasse universitari.

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