Il voto ai 18enni per il Senato è realtà: Mattarella promulga la legge di modifica costituzionale

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge di modifica all’art. 58 della Costituzione, in materia di elettorato per l’elezione del Senato della Repubblica, che consente ai 18enni di votare per il Senato.

Cosa prevede la legge

Attualmente votano per l’elezione delle due Camere i cittadini italiani che siano in possesso del diritto di elettorato attivo e che abbiano raggiunto dei requisiti anagrafici:

  • la maggiore età, pari a 18 anni, per l’elezione dei deputati;
  • il compimento del 25° anno di età per l’elezione dei senatori.

Il Disegno di legge si compone di un unico articolo che – attraverso la modifica dell’articolo 58, primo comma della Costituzione – modifica il requisito anagrafico per essere elettori (elettorato attivo) del Senato. Al prima comma dell’articolo 58, che riguarda l’elezione del Senato, si prevede infatti la soppressione delle parole: “dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età”. Cosicchè il testo costituzionale risultante reciterebbe: “I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto”.

Con questa modifica, il dettato costituzionale circa l’elettorato attivo per il Senato della Repubblica verrebbe uniformato a quello previsto per la Camera dei deputati (dall’articolo 56, primo comma della Costituzione: “La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto”).

L’obiettivo è “svecchiare” il Senato, garantendo diritto di voto a chi diventa maggiorenne, circa quattro milioni di giovani. E allo stesso tempo uniformandosi così all’elettorato attivo di Montecitorio.

LEGGE

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