Studente con miocardite post vaccino, può seguire in DAD da casa? Un genitore scrive alla nostra redazione

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DAD didattica a distanza e DDI Didattica Digitale integrata: la ripresa delle lezioni dopo la pausa natalizia è stata complicata e le scuole vivono un momento di grande disagio legato ai numeri elevati di contagio tra gli studenti e il personale, nonchè per una burocrazia infinita che mina il rapporto scuola – famiglia e mette in difficoltà scuole, studenti e genitori.

I problemi sono innumerevoli, soprattutto per il sistema complicato di tracciamento dei contatti, nonché per il sistema in alcuni casi farraginoso di uscita dalla condizione di isolamento /quarantena, con le ASL sovraccariche di lavoro.

La DDI è solo per casi legati al Covid?

Il leitmotiv dell’anno scolastico 2021/22, situazione epidemiologica permettendo è stato “la scuola è in presenza”.

Si è puntato cioè al ritorno in classe al 100% degli studenti, eliminando la DDI al 50% o 75% che aveva caratterizzato l’ultimo scorcio dell’anno scolastico 2020/21 o le fantasiose (ma certamente dettate dalla necessità) soluzioni nel tenere a scuola alcune classi, alternandole con altre.

E in questo senso sono stati orientati tutti i documenti pubblicati dal Ministero nella sezione #Iotornoascuola

Dunque, attività scolastiche in presenza da settembre a dicembre 2021. Naturalmente nel caso di contagi scattava il piano di sicurezza, messo a punto con l’ultima circolare del Ministero emanata il 1° dicembre 2021 

Essa prevedeva “Didattica a distanza con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni e dai 12 in Dad se i casi positivi sono almeno tre” 

Omicron ha scombussolato i piani

L’emergere della variante Omicron e il dilagare del contagio anche tra i più giovani durante la pausa natalizia hanno indotto il Governo e di conseguenza il Ministero ad adottare nuove misure di quarantena, differenziate per grado di scuola e con distinzione tra alunni vaccinati e non, almeno fino alla nuova scadenza dell’emergenza al momento fissata al 31 marzo 2022.   La nota dell’8 gennaio 2022

La DAD e la DDI solo per motivi legati al Covid

Rimane un punto fermo: la DAD e la DDI si attivano solo per circostanze legate a isolamento /quarantena, quindi per circostanze legate al Covid.

E questo ribadisce anche l’USR Toscana in una circolare del 13 gennaio 2022   “In primo luogo, si ricorda che, di norma, la DDI può essere attivata solo per motivi inerenti alla patologia Covid-19 e non per altre situazioni”

Ma poi puntualizza, “È parere dello scrivente che, oltre alle situazioni determinate dalla condizione gestionale della classe in relazione alle disposizioni ministeriali, il collocamento in DDI possa essere valutato per singoli casi diversi da quelli disposti normativamente considerando la prioritaria necessità di garantire il più possibile il diritto allo studio.

Va garantito il diritto allo studio

La DDI non può essere attivata sic e sempliciter per ogni assenza dello studente. Non è questo il senso di quanto vogliamo affermare, anche perché si andrebbe ben al di là di quanto fino al momento previsto dalla normativa e avrebbe delle ripercussioni didattiche e professionali non indifferenti.

Ma un caso sugli altri va citato. Un genitore scrive alla nostra redazione per chiedere se il figlio, al quale è stata diagnosticata una miocardite post vaccino, al rientro a casa dopo il ricovero ospedaliero, potrà seguire le lezioni in DAD.

Nei giorni successivi alla ripresa delle lezioni si è aperto un dibattito sulla possibilità che i docenti positivi al Covid frequentassero le lezioni. Alcuni Dirigenti Scolastici lo hanno escluso, motivandolo con il fatto che in questo caso lo studente è in malattia.

Il preside nega le lezioni in Dad agli studenti positivi e asintomatici: “Non posso interrogare uno studente malato”

da qui la necessità di una attestazione da parte del medico competente

Riapertura scuole, la Dad prescritta dal medico. Il caso della studentessa ‘contatto stretto’: “Didattica digitale fino a fine quarantena”

Posto che la condizione in cui si trova lo studente sarà stata sicuramente certificata dal medico competente, il quale avrà anche disposto la ripresa dello studio, non potrebbe essere questo uno dei casi in cui va garantita alla famiglia che ha aderito alla campagna vaccinale la possibilità di poter usufruire delle stesse condizioni dei compagni?

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