Contratto, Pacifico (Anief): carta del docente estesa a supplenti e ATA. Riconoscere le indennità di rischio, sede e incarico [INTERVISTA]

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Si è concluso da poco l’incontro tra Organizzazioni sindacali e Ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi. Al centro l’atto di indirizzo del nuovo CCNL, i cui contenuti sono stati illustrati durante la riunione ai sindacati. A Orizzonte Scuola Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta l’esito dell’incontro.

Cosa è emerso dall’atto di indirizzo?

Sulla parte economica il ministro ha fatto una premessa: sono stati messi 300 milioni per il personale docente e continuerà a chiedere al governo risorse aggiuntive. Nell’atto di indirizzo anche la revisione dei profili professionali del personale ATA; la necessità di un testo unico vada a ricomprendere i vari rinvii tra un contratto e l’altro; poi le sanzioni disciplinari; il lavoro agile e la didattica a distanza. Va inoltre disciplinata la formazione obbligatoria per collegarla a ulteriori sviluppi di valorizzazione professionale. Una parte è dedicata alle relazioni sindacali, quindi al confronto.

Il ministro ha poi confermato che l’elemento perequativo sarà parte integrante dello stipendio.

Quali le richieste Anief?

Ho sottolineato prima di tutto la necessità di rafforzare il confronto tra organizzazioni sindacali e ministero. Ho evidenziato la necessità di non aggiungere ore di lavoro al personale per la formazione. La formazione deve essere retribuita e garantita a tutto il personale, anche ai precari. Per questo la carta docente deve essere estesa ai supplenti e al personale amministrativo. Devono anche essere retribuiti i permessi per la formazione.

Ho approfondito quindi un aspetto fondamentale per noi in questo rinnovo del contratto: lo stanziamento di risorse aggiuntive. Ho invitato il ministro a chiedere al Governo queste risorse perché preliminari per andare a vedere la parte economica: abbiamo la necessità di adeguare gli stipendi all’inflazione, di riconoscere l’anno 2013, riconoscere alcune specifiche indennità (di sede, rischio biologico, di incarico per i precari), di garantire la parità giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo.

Per quanto riguarda il personale ATA, ho ricordato che i livelli sono vecchi, del 1974, e necessitano di una rivisitazione in base alle funzioni svolte dal personale. Vanno attivati in organico quei profili professionali definiti nel contratto 30 anni fa. Bisogna garantire i passaggi verticali e con essi il transito dei facenti funzione nel ruolo del profilo di Dsga, trasformando i Dsga in dirigenti del pubblico impiego. Va poi riconosciuto il lavoro svolto dai vicari dei dirigenti scolastici con l’indennità di reggenza al 50%.

Rinnovo contratto scuola, atto di indirizzo presentato ai sindacati. SCARICA BOZZA [PDF]

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