Come combattere, a scuola, il bullismo e il cyberbullismo: un regolamento per la Secondaria di II grado

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La scuola, per sua natura, ha una funzione educativa di notevole importanza per la formazione e la crescita umana dei futuri cittadini fondata sul riconoscimento dei diritti della persona, tra i quali la dignità, la libertà, il rispetto. Ogni sua azione educativa è volta al raggiungimento di un clima sereno che favorisca l’apprendimento e una serena convivenza scolastica. Pertanto, tra i suoi compiti primari vi è quello di prevenire e porre rimedio a manifestazioni che ostacolino i processi di sana convivenza con particolare riferimento a dinamiche di bullismo e cyber-bullismo.

La legge n. 71/2017

La legge n. 71/2017 su “Disposizione a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyber-bullismo”, ed in particolar modo l’art.5.2 che richiama “i regolamenti delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo, comma 1, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 Giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni”.

Contrasto del bullismo e del cyber-bullismo

Nel tangibile impegno di contrasto del bullismo e del cyber-bullismo, ogni scuola dovrebbe attivare adeguate azioni di carattere informativo ed educativo, di prevenzione e di intervento che coinvolgano i docenti e il personale della scuola, gli studenti e le famiglie, avendo cura di predisporre misure di sostegno e di rieducazione delle persone coinvolte, avvalendosi anche del supporto dei servizi del territorio, come si legge nel pregevole regolamento predisposto e in uso al Liceo “Guglielmo Marconi” di San Miniato (Pi) diretto con grande competenza dal dirigente scolastico Prof. Gennaro Della Marca, una vera perla di managerialità e professionalità.

A cosa serve un regolamento

Il regolamento intende offrire indicazioni chiare ed operative per raggiungere le azioni sopra indicate, considerando come principio fondamentale che tutti i soggetti (docenti, studenti, genitori e personale della scuola) sono interessati e chiamati come persone responsabili a operare per contrastare tale fenomeno.

Definizioni e caratteristiche del fenomeno

È da considerarsi bullismo – come si legge nel pregevole regolamento predisposto e in uso al Liceo “Guglielmo Marconi” di San Miniato (Pi) – ogni atto aggressivo condotto da un individuo o da un gruppo, ripetutamente nel tempo, contro una vittima che spesso non riesce a difendersi. Presenta tre caratteristiche distintive:

  • intenzionalità (voler far del male all’altro)
  • ripetizione (la ripetizione della violenza segna la vittima)
  • squilibrio di potere (la vittima soffre e non riesce a portare un equilibrio nella relazione).

Come si presenta il bullismo?

Si presenta sotto diverse forme:

  • Fisico (colpi, pugni, strattoni, calci, danneggiamento di oggetti)
  • Verbale (offese, minacce, prese in giro, soprannomi denigratori)
  • Indiretto (esclusione sociale, pettegolezzi, diffusione di calunnie, mettere in giro cattive voci).

Basato sul pregiudizio e la discriminazione, è legato alle caratteristiche della vittima come il sesso, l’etnia, la nazionalità, la disabilità, l’aspetto fisico, l’orientamento sessuale, la bravura.

Il cyberbullismo

È da considerarsi cyberbullismo ogni azione aggressiva, intenzionale, agita da un individuo o da un gruppo di persone, utilizzando i mezzi elettronici nei confronti di una persona che non si può difendere. L’attacco alla vittima – come si legge nel pregevole regolamento predisposto e in uso al Liceo “Guglielmo Marconi” di San Miniato (Pi) – viene facilitato ed ampliato dalla tecnologia. Infatti, alle tre caratteristiche distintive (Intenzionalità, Squilibrio di potere, Ripetizione) se ne aggiungono altre che potenziano la sofferenza arrecata alla vittima, con un’intensificazione del senso di impotenza, che spinge alle volte a gesti estremi, come il suicidio:

  • anonimato (deresponsabilizzazione)
  • facilità d’accesso (senza spazio e senza tempo; la prepotenza on line può raggiungere la vittima in qualsiasi posto e in qualsiasi momento)
  • permanenza del tempo
  • rapida diffusione ad un pubblico ampio (piazza virtuale).

Può essere scritto-verbale (con offese, insulti tramite messaggi di testo, e-mail, pubblicati sui siti social network o telefonate), visivo (diffusione di foto o video in situazioni intime, violente o spiacevoli riprese con il cellulare e diffuse sui siti Web e social network), di esclusione (escludere qualcuno dalla comunicazione on-line e dai gruppi), di impersonificazione ( furto, appropriazione, uso, rivelazione ad altri, di informazioni personali, come credenziali di accesso all’account email, social network, furto di identità).

I protagonisti del fenomeno del Bullismo e del cyberbullismo

I protagonisti del fenomeno del Bullismo e del cyberbullismo sono:

  • Il bullo o cyberbullo
  • La vittima
  • Altri partecipanti, che si dividono in: i sostenitori del bullo che lo approvano , gli spettatori passivi che non fanno niente per aiutare la vittima ed, infine, coloro che prendono le difese della vittima.

Nel Cyber-bullismo cresce la platea degli “altri partecipanti” con un aumento della deresponsabilizzazione personale.

Conseguenze del bullismo e del cyber-bullismo

Le conseguenze del bullismo in qualsiasi forma esso si manifesti, sono tante e tali da imporre una seria conoscenza degli effetti che esso arreca a tutti i protagonisti: bullo, vittima e contesto classe.

Obbiettivi e azioni

Poiché la scuola può e deve creare una cultura che protegga e sostenga una alleanza comune contro ogni forma di violenza e alla luce di quanto detto sopra – come si legge nel pregevole regolamento predisposto e in uso al Liceo “Guglielmo Marconi” di San Miniato (Pi) – ciascun Istituto si dovrebbe impegnare ad attivare una serie di azioni di carattere informativo e formativo per i docenti e gli studenti, di carattere preventivo (per tutti gli studenti) e riparatorio a tutela ed educazione nei confronti degli studenti coinvolti sia nella posizione di vittima sia in quella di responsabili, di sostegno e collaborazione alle famiglie. Con tali azioni la scuola vuole:

  • Prevenire qualsiasi forma di violenza educando gli studenti al rispetto e alla collaborazione, sviluppandone l’assertività e la capacità di segnalare ogni forma di prevaricazione on line e off line;
  • responsabilizzare il bullo o i bulli rispetto a quello che ha o che hanno fatto;
  • interrompere/alleviare la sofferenza della vittima;
  • mostrare a tutti gli altri studenti che atti di bullismo non vengono accettati nella scuola e che non vengono lasciati accadere senza intervenire;
  • mostrare ai genitori delle vittime, e più in generale ai genitori di tutti gli studenti della scuola, che la scuola sa cosa fare per la gestione di casi del genere.

Azione 1

Coinvolgimento e formazione specifica del personale docente sul fenomeno, attraverso Corsi di Aggiornamento, diffusione di materiale didattico, partecipazione a Progetti di Prevenzione, per una gestione più sicura delle problematiche relative alla vittimizzazione, per acquisire maggiore competenza nella relazione educativa con gli altri protagonisti (bullo, sostenitori, spettatori passivi e coloro che difendono la vittima), con la classe e con le famiglie. È compito di ogni docente la sorveglianza, la segnalazione di eventuali casi e gli interventi educativi preventivi, all’interno della classe.

Azione 2

In base alla normativa vigente, in ogni Istituto si nominerà un referente per la Prevenzione e Contrasto al fenomeno, che coordinerà il team specializzato per la gestione dei casi di bullismo in qualsiasi forma si manifesti; collaborerà con i servizi del territorio; curerà la relazione con la famiglia; progetterà attività informative e formative rivolte agli studenti (privilegiando la modalità della peer education) e alle loro famiglie, perseguendo i seguenti obiettivi:

  • dare una informazione corretta circa il Bullismo e il Cyber-bullismo
  • educare ad un uso consapevole della tecnologia
  • aiutare i ragazzi a potenziare le abilità socioaffettive promuovendo la cooperazione e la mediazione del conflitto tra pari
  • educare alla legalità e al rispetto della dignità personale di ognuno
  • informare correttamente i genitori rispetto alle caratteristiche, alla frequenza, agli indicatori di rischio del fenomeno, sensibilizzandoli ai segnali di disagio

Azione 3

Istituzione di un gruppo o team specializzato per la gestione dei casi di bullismo che arrivano all’attenzione della scuola.

Il Team dovrebbe essere formato da almeno 3-4 persone specificatamente formate, tra cui l’insegnante Referente per il Bullismo, insegnanti con competenze trasversali e un docente dello staff di dirigenza Il team svolgerà le seguenti azioni:

  • Responsabile della presa in carico che deve avvenire nel minor tempo possibile (max. entro 2 giorni)
  • Condurrà la valutazione del caso.
  • Responsabile della decisione relativa alla tipologia di intervento da attuare
  • Potrà implementare alcuni interventi: interventi individuali, interventi per il recupero della relazione e/o interventi indiretti nella classe.
  • Monitorerà l’andamento del caso nel tempo.

Curerà la connessione con i servizi del territorio, che attiverà a seconda della Necessità

Il team lavorerà a scuola in orario scolastico ed extrascolastico.

Azione 4

Per la procedura da seguire una volta che è avvenuto un presunto episodio di bullismo e vittimizzazione si prevedono 4 passi fondamentali:

La fase di prima segnalazione che può essere fatta da chiunque ,studenti, genitori, docenti, personale della scuola, e secondo le modalità scelte dall’istituto, anche con versione cartacea o format on-line.

La fase di presa in carico ( nel minor tempo possibile), di valutazione e dei colloqui di approfondimento con tutti gli attori coinvolti svolta dal team.

La fase di scelta dell’intervento e della gestione del caso : è il team a decidere la tipologia di intervento e a gestirlo, coinvolgendo a seconda dei casi e con modalità diverse, i docenti della classe, i protagonisti, la famiglia, enti esterni.

La fase di monitoraggio (a breve e lungo termine), svolta dal team.

Azione 5

Sulla base delle informazioni raccolte – come si legge nel pregevole regolamento predisposto e in uso al Liceo “Guglielmo Marconi” di San Miniato (Pi) – il team delineerà il livello di priorità dell’intervento e su questa base definirà le azioni da intraprendere.

Sanzioni disciplinari

Per quanto riguarda le eventuali sanzioni disciplinari e competenze di erogazione, da valutarsi caso per caso, si fa riferimento al Codice Disciplinare delle studentesse e degli studenti, fatto salvo la loro applicazione nell’intento educativo e riparatorio e non solo punitivo.

Regolamento-sul-bullismo

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