Scuola uguale x tutti: no Dad per studenti senza green pass. Sabato presidio a Milano

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“Presidio sabbatico” dell’Associazione Scuola uguale x tutti sabato prossimo alle 15.30 davanti al Provveditorato di Milano. E una richiesta di confronto al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “lei ha dichiarato recentemente in una conferenza stampa che le norme varate dal governo con il Decreto legge del 7 gennaio non producono discriminazione tra gli studenti….le chiediamo di confrontarsi con noi in un pubblico dibattito, nella sede e nel giorno e ora per Lei più opportuni…potremmo pensare che anche Lei sia consapevole che non è vero che le norme del Dl non discriminano gli studenti, bensì che è vero il contrario”.

Così si legge su Facebook in un post dell’Associazione guidata da Saverio Mauro Tassi, professore di filosofia presso il liceo Einstein a Milano, promotore di una serie di iniziative contro la dad per gli studenti senza green pass, sottoscritta su change.org da migliaia di sottoscrittori.

Io sottoscritto e più di 5.000 cittadini, in continua crescita, abbiamo firmato e proseguiamo a firmare la petizione “No alla discriminazione degli studenti senza green pass” nella quale, con molti e dettagliati argomenti, sosteniamo che le nuove norme introdotte dall’ultimo Dl producono invece una grave discriminazione degli studenti tale da configurare una palese violazione della Costituzione e da infliggere una profonda ferita al diritto allo studio uguale per tutti. Poiché non dubitiamo che Lei abbia conoscenze e competenze superiori alle nostre, dato l’alto compito istituzionale cui è stato chiamato e cui sta adempiendo, desideriamo confrontarci a mente aperta, per ascoltare e vagliare le sue argomentazioni, pronti, se esse fossero ragionevoli e quindi convincenti, a mutare la nostra posizione e a ritirare la nostra petizione“.

Ma, naturalmente, desideriamo anche farle ascoltare e comprendere le nostre eventuali obiezioni, senza escludere la pur remota possibilità – altrimenti che valore avrebbe discutere! – che Lei possa convincersi della ragionevolezza delle nostre argomentazioni, cambiare idea e dunque ritirare le norme a nostro avviso discriminatorie, dato che come scriveva Voltaire – conclude – i grandi uomini non sono coloro che non sbagliano mai, ma coloro che ammettono di aver sbagliato“.

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