Da ottobre a giugno assunta e licenziata tutte le settimane, un’altra supplente denuncia: “La scuola mi disse che faceva così da 5 anni ed era legale”

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La vicenda riportata da Orizzonte Scuola che ha visto come protagonista una maestra supplente assunta e licenziata 15 volte dalla stessa scuola, in verità non sembra essere una storia isolata.

A quanto pare, infatti, la pratica sembra adottata anche da altri istituti. Emerge dalla storia che ci ha raccontato una lettrice.

Il copione è simile a quello riportato per il caso di Conegliano: “Ho ricevuto una convocazione da un istituto della mia provincia che diceva che mi veniva proposta una supplenza di sei ore settimanali ‘fino al termine delle lezioni su mandato amministrativo’. Telefonai alla segreteria per sapere cosa volesse dire quella dicitura e mi risposero che era soltanto una dicitura ma che era una supplenza normale“, dice la supplente che prosegue poi il racconto: “Dopo la firma del contratto venni a sapere che non era affatto così: da ottobre a giugno sono stata assunta e licenziata tutte le settimana per due giorni a settimana (il lunedì e il giovedì), oltretutto senza poter firmare i contratti di volta in volta perché la segreteria, seppur sollecitata, me li dava dopo mesi (ad esempio, a giugno mi hanno fatto firmare contratti di marzo)“.

Dunque, “invece di percepire lo stipendio normale di un docente con 6 ore settimanali, all’incirca 600 euro mensili, ne ricevevo 90. Il tutto senza accumulare punteggio e anzianità ma lavorando sempre sulle stesse classi e partecipando a tutte le riunioni e gli impegni ad esse collegati. Per di più la cosa strana è che i miei due contratti settimanali erano ciascuno da 6 ore, pur facendo io un totale di 6 ore nell’intera settimana“.

L’insegnante ha chiesto spiegazioni all’istituto: “Ne parlai con il DSGA che mi disse che dato che ero giovane non mi dovevo preoccupare di queste cose e anzi dovevo essere felice di poter lavorare e che se me ne fossi andata ci sarebbe stata la fila di persone che volevano prendere il mio posto. Applicate e Dirigente mi dissero inoltre che era il quinto anno consecutivo che riservavano questo trattamento a una supplente e che era tutto legale“.

La docente però gettò la spugna: “Molto amareggiata e scontenta per il trattamento ricevuto, decisi di lasciar perdere per rispetto degli alunni (che si sarebbero trovati a metà anno senza insegnante) e per non farmi inutilmente il sangue cattivo, pensando che non ci fosse nulla da fare e che mi sarei infilata in una battaglia persa in partenza“.

Maestra assunta il lunedì e licenziata il martedì, per 15 volte. Non ha visto un euro. Il Tar ordina al Ministero di pagare

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