Bonus Renzi, ecco chi ha diritto ai 100 euro in busta paga. CIRCOLARE Agenzia delle Entrate [PDF]

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L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una circolare, la 4 del 18 febbraio, con alcuni chiarimenti sulle novità della Legge di Bilancio per il 2022.

Nel documento viene tra l’altro messo in luce il nuovo sistema di tassazione delle persone fisiche, viene chiarito quando non è dovuta l’imposta regionale sulle attività produttive e vengono esaminate le nuove disposizioni in materia di bonus Renzi e assegno unico universale.

Il documento ricorda che sono state ridotte da cinque a quattro le aliquote Irpef e che sono stati conseguentemente rimodulati gli scaglioni. Al momento l’aliquota è pari al 23% fino a 15.000 euro, al 25% dai 15mila ai 28mila euro, al 35% dai 28mila ai 50mila euro, e al 43% oltre i 50mila. La seconda aliquota è stata quindi ridotta dal 27 al 25%, la terza è passata dal 38 al 35% ed è stata soppressa quella del 41%

Novità sono previste anche in tema di reddito complessivo. Sono state infatti rimodulate le detrazioni che spettano nel caso in cui alla sua formazione concorrano uno o più tipologie di reddito.

Per quanto riguarda i redditi di lavoro dipendente, per esempio, “è stata ridotta da 55.000 euro a 50.000 euro la terza e ultima soglia di reddito per cui spetta la detrazione che, per tali redditi, passa da 978 euro a 1.910 euro; essa ammonta a 1.910 euro per redditi pari a 28.001 euro e decresce, fino ad annullarsi, alla soglia dei 50.000 euro” .

Per quanto riguarda invece il regime delle detrazioni per i redditi di lavoro autonomo è stata tra l’altro ampliata da 1.104 euro a 1.265 euro la detrazione per la prima soglia di reddito, elevata da 4.800 euro a 5.500 euro, ed è stata aumentata la detrazione per un importo pari a 50 euro per la fascia di reddito superiore a 11.000 euro ma non a 17.000 euro.

Bonus Renzi, chi ne ha diritto

La circolare ricorda che è stata modificata anche la disciplina del trattamento integrativo, quindi cambia la platea di persone che riceveranno il bonus Irpef, anche noto come bonus Renzi.

Le novità sono specificate nel comma 3 del primo articolo, che modifica una parte del decreto legge del 5 febbraio 2020. In questo provvedimento si leggeva: “È riconosciuta una somma a titolo di trattamento integrativo, che non concorre alla formazione del reddito, di importo pari a 600 euro per l’anno 2020 e a 1.200 euro a decorrere dall’anno 2021, se il reddito complessivo non è superiore a 28.000 euro

Pertanto viene ridotta da 28.000 euro a 15.000 euro la soglia di reddito sopra la quale in linea generale il trattamento integrativo non spetta, facendo tuttavia salva l’attribuzione dello stesso, a specifiche condizioni, in caso di redditi superiori a 15.000 euro ma non a 28.000 euro.

In particolare se la somma di determinate detrazioni (es. per carichi di famiglia e per reddito da lavoro dipendente e assimilati) è di ammontare superiore all’imposta lorda, il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare comunque non superiore a 1.200 euro (100 euro al mese) determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni elencate e l’imposta lorda.

Se una determinata persona riceve il bonus Renzi ma non ne ha diritto, dovrà poi sostituirlo come specifica il decreto legge del 2020. “Qualora […] il trattamento integrativo di cui al comma 1 si riveli non spettante, i medesimi sostituti d’imposta  provvedono al recupero del relativo importo”, si legge al comma 3 dell’articolo 1.

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