Maturità 2022, pressing su Bianchi per eliminare la seconda prova. Attesa per il parere del Parlamento

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Non sembra aver pace la proposta del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di reintrodurre la seconda prova scritta all’esame di Stato 2022. Anche alcune forze politiche chiedono di eliminare la prova di indirizzo o comunque depotenziarla.

A chiedere in modo netto la cancellazione della seconda prova scritta della maturità, scrive Italia Oggi, è il partito democratico, o meglio, una parte di esso in particolare, ovvero il senatore Francesco Verducci e il deputato Matteo Orfini. In alternativa la riduzione del peso della prova d’istituto.

Le nuove ordinanze degli esami di Stato del primo e secondo ciclo sono state trasmesse infatti ai presidenti di Camera e Senato, come previsto dalla legge di bilancio 2022.

Secondo la nuova riformulazione del Ministro, dopo anche la bocciatura del CSPI, dovrebbe prevedere prima di tutto un intervento per riequilibrare il punteggio: “50 punti per il triennio e 50 per le prove (15 per ciascuno scritto e 20 per l’orale), si legge sul testo della nuova ordinanza inviato ai parlamentari.

La seconda prova dell’esame di maturità, invece, sarà predisposta a livello di Istituto scolastico e non più dalle singole commissioni: i docenti titolari della disciplina oggetto del secondo scritto che fanno parte delle commissioni d’esame, entro il 22 giugno, proporranno tre tracce sulla base dei documenti consegnati a maggio dai consigli di classe.

La soluzione del Pd che proporrà nel parere delle commissioni atteso a breve, prima dalla Camera e poi dal Senato, è dunque di togliere, quantomeno, 5 punti alla seconda prova in favore dell’orale.

Il Ministro Bianchi, però, ha già espresso più volte la sua contrarietà ad intervenire ulteriormente sulla seconda prova, dato che questa sarà preparata dai singoli istituti e dunque potrebbe venire incontro in modo deciso alle richieste degli studenti: “Ho insistito con l’idea di reintrodurre sia la prima prova di italiano che quella specifica di indirizzo. Ho insistito per la seconda prova perchè è quella che differenzia il percorso che uno ha fatto, il classico, lo scientifico, quello del tecnico e del professionale. E quindi far venir meno la seconda prova significava azzerare la specificità del percorso”, ha detto pochi giorni fa il numero uno di Viale Trastevere.

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