Carta docente da 500, dopo i docenti è la volta del personale Ata e degli educatori: il sindacato Anief ci crede

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Tutte le professionalità della scuola devono accedere alla formazione gratuita, attraverso il rimborso dello Stato delle spese sostenute: dopo i docenti precari, è giusto che anche il personale Ata e gli educatori accedano ai 500 euro annui e al recupero dei 2.500 euro non assegnati nell’ultimo quinquennio.

Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, commentando la sentenza n.1842/2022, con cui il Consiglio di Stato ha deciso di riconoscere la possibilità di ottenere il bonus carta docenti 500 euro anche ai docenti non di ruolo. Per aderire al ricorso patrocinato dai legali Anief occorre rivolgersi al Tribunale del Lavoro

 

“Certamente tutti gli insegnanti precari hanno diritto alla card docente, ma Anief sta lottando anche per il personale ATA e per gli educatori”, ha detto Pacifico durante un intervento a Teleborsa.

“Dopo la pronuncia del Consiglio di Stato – ha aggiunto il sindacalista autonomo – bisogna rivolgersi ai tribunali del lavoro per farsi finalmente riconoscere la card docenti per aggiornarsi, il bonus di 500 euro, che per i giudici di Palazzo Spada deve essere assegnato a tutti coloro che hanno avuto un contratto, anche a tempo determinato”.

Il leader dell’Anief ricorda che “si parla di un rimborso fino a 2.500 euro tenendo conto dei cinque anni precedenti” che spetta a tutti gli insegnanti, anche con contratto a tempo, agli insegnanti di religione ed anche al personale ATA.

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