Docenti non vaccinati rientrano in servizio, Pacifico (Anief): nessun compito oltre il contratto e attenzione a non isolarli

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Anief – “Non possiamo aspettare maggio per modificare il Decreto Legge Covid n. 24/2022. pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24 marzo – che scontenta tutti, perché fa tornare in servizio migliaia di docenti senza farli tornare in aula con gli alunni: come sindacato suggeriremo degli emendamenti, ma sul breve periodo stiamo provvedendo a rivolgerci ai tribunali perché contro questi lavoratori si continua a fare mobbing”: a dirlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante una video-intervista ad Orizzonte Scuola.

Il sindacalista ha detto che “invece di attuare i distanziamenti tra gli alunni, riducendone il numero per classi, e di introdurre sistemi di areazioni meccanici, si è adottata l’ennesima norma sbagliata. E comunque in base al decreto, fino al 30 aprile chiunque potrà entrare a scuola con il Green Pass base, quindi basterà avere effettuato il tampone: sono 10mila colleghi, anche Ata, che hanno un contratto e quello che dovranno fare a scuola appena tornati lo trovano scritto lì. Non devono svolgere altre mansioni. Nessun lavoratore, inoltre, dovrà stare in isolamento all’interno dell’edificio scolastico e comunque – avverte Pacifico – sarebbe bene che il ministero dell’Istruzione ci convochi per decidere attuare le nuove disposizioni, senza chiedere di mettere in atto comportamenti particolari”. Il presidente del giovane sindacato ha anche confermato la volontà del ministero dell’Istruzione di rivolgersi al giudice per chiedere la restituzione degli stipendi non assegnati per mesi attraverso apposito ricorso con Anief.

Sul concorso ordinario della secondaria, che sta producendo una notevole percentuale di respinti già dopo la prova scritta, il presidente Pacifico sostiene che “questa selezione è troppo selettiva: bastava controllare i quiz, anche consultando degli esperti, rendendoli coerenti con i contenuti dei programmi ministeriali. Invece, si è andati ad alzare il numero di quesiti non disciplinari e ci si è allontanati. Ricordiamo poi che la prova preselettiva non è una verifica del merito”. Secondo il leader dell’Anief “per reclutare i docenti la soluzione rimane sempre quella di utilizzare in modo ‘secco’ il doppio canale di reclutamento, attraverso il quale si vanno finalmente ad assumere i precari sulla metà dei posti vacanti”.

A proposito del rinnovo contrattuale, il presidente Anief ha detto che “dopo le elezioni Rsu della prossima settimana potrebbe prendere il via la trattativa, ma al sindacato risulta anche che l’Atto di indirizzo ancora non è stato inviato alle parti di competenza. E comunque – ha fatto notare Pacifico – servono risorse ulteriori perché l’inflazione anche dopo gli aumenti previsti, pari al 4 per cento, rimarrebbe oltre il 6 per cento sopra i livelli stipendiali di docenti e personale Ata”.

Sul diritto dei supplenti annuali ad avere diritto la Carta del docente da 500 euro l’anno, Pacifico ha ricordato la prima sentenza in merito, emessa dal Tribunale di Torino su richiesta dei legali Anief che hanno difeso un docente che aveva svolto supplenze dal 2015 in poi: “La sentenza ha prodotto un rimborso  3mila euro di risarcimento al docente – ha detto il presidente – ed è giunta dopo quella del Consiglio di Stato sui docenti di religione. Lo abbiamo sempre detto, ricordando anche le indicazioni che arrivano da anni da Bruxelles: i diritti non cambiano con il tipo di contratto sottoscritto. Consigliamo, a questo punto, a tutti coloro che negli ultimi anni, dal 2015, abbiano firmato uno o più contratti fino al termine delle lezioni, al 30 giugno o al 31 agosto successivo, di presentare il medesimo ricorso con i nostri legali. Invitiamo a farlo anche il personale Ata, gli educatori e tutte le professionalità della scuola”.

Rivedi la videointervista completa al presidente Anief Marcello Pacifico.

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