Finto centro di formazione rilasciava falsi diplomi e lauree. Dieci arresti a Reggio Calabria

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Un finto centro di formazione, con base in provincia di Reggio Calabria e sedi in altre parti d’Italia, che rilasciava falsi diplomi che poi non venivano riconosciuti dalle istituzioni.

A scoprirlo sono stati i finanzieri del Comando provinciale e gli agenti della Polizia metropolitana di Reggio Calabria che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dieci persone emessa dal Gip su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e dei suoi pm per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, falsi e autoriciclaggio.

Gli inquirenti avrebbero fatto luce su una sorta di “diplomificio”. Gli accertamenti avrebbero consentito alla Procura di delineare l’esistenza e l’operatività del sodalizio criminale dietro la parvenza di un finto centro di formazione internazionale, falsamente riconosciuto e convenzionato con enti pubblici e università italiane e straniere.

Per i pm si tratta di un’associazione, stabile e strutturata, attiva fin dal 2016 che sarebbe riuscita ad accumulare proventi per milioni di euro, raggirando decine e decine di vittime.

L’inchiesta è partita dalle denunce di persone truffate che avevano frequentato alcuni corsi, ma i cui titoli non erano stati ritenuti validi nell’ambito di procedure valutative del personale nelle pubbliche amministrazioni.

Stando agli accertamenti di Finanza e Polizia metropolitana, gli indagati erano in grado di fornire diplomi di laurea di università straniere con la relativa omologazione, ma anche diplomi di università italiane telematiche, certificati di conoscenza della lingua inglese e abilitazioni all’attività didattica.

Per i pm, però, era tutto falso. Inoltre, in alcuni casi, i titoli erano rilasciati senza la frequenza di alcun corso o il superamento di alcun esame.

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