Maestra condannata, Sasso: “Le sentenze si rispettano ma si possono appellare. Ma la dignità di una docente resterà per sempre calpestata”

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Anche Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, commenta la condanna a 50 giorni di reclusione di una maestra che aveva sgridato gli alunni colpevoli di aver imbrattato i bagni della scuola con le feci.

Una brutta storia. Resta più di un dubbio: quali sono i limiti per la magistratura entro i quali un educatore possa o meno intervenire per correggere i propri alunni? E noi genitori, siamo davvero capaci di assecondare i nostri figli al punto di denunciare le maestre che li rimproverano?“, si chiede Sasso in un post su Facebook.

Grazie a questa sentenza abbiamo oggi un duplice messaggio devastante: se sei un alunno crederai di poter fare quello che vuoi a scuola, passarla liscia e avere pure mamma e papà che denunciano la maestra perché ti ha sgridato; se sei un docente sarai stato ancora una volta demoralizzato da un sistema, da un clima culturale che  tende a colpire l’autorevolezza della tua professione“, continua il sottosegretario che chiude il suo intervento: “Le sentenze si rispettano ma si possono appellare finché non sono definitive. La dignità di una maestra invece resterà per sempre calpestata“.

Gli alunni imbrattano i bagni di feci, la maestra li sgrida, i genitori la denunciano. Condannata a 50 giorni di reclusione

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