I “fragili” almeno fino al 30 giugno adibiti su altre mansioni o in smart working: Anief chiede di fare chiarezza sui non vaccinati

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Anief – Tutti i lavoratori “fragili” continueranno fino al 30 giugno 2022 ad usufruire delle misure di tutela rispetto al Covid e anche a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile oppure con altra mansione o lo svolgimento di attività di formazione anche da remoto.

Solo laddove non sia possibile adeguare il lavoro a queste modalità, coloro che si trovino in condizione di fragilità secondo quanto sopra riportato, potranno continuare a fruire di periodi di assenza per malattia con equiparazione al ricovero ospedaliero. A prevederlo è la conversione del DL 24/2022 (cd. Decreto Riaperture) nella Legge 52/2022 pubblicata in GU il 24 maggio 2022, che dà dunque continuità ai benefici già previsti e rinnovati fino alla scadenza dell’emergenza sanitaria del 31 marzo 2022.

Anief ritiene corretto aver prorogato la norma che stabilisce la tutela dei dipendenti cosiddetti “fragili” e che rientrano in tale categoria dopo avere svolto una apposita visita medica con accertamento di una commissione competente. È bene ricordare, tuttavia, che non rientrano di certo tra i lavoratori “fragili” i docenti non vaccinati che hanno ripreso servizio, ma non in classe, dallo scorso 1° aprile: il giovane sindacato si è schierato al loro fianco presentando apposito ricorso al giudice, proprio sulla materia dell’obbligo vaccinale e dell’assegno alimentare, al quale hanno aderito diverse centinaia di insegnanti. E si è ora in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale e della Corte di giustizia europea. Come ad essere adibito ad altre mansioni è stato, anche in questo caso secondo Anief in modo illegittimo, pure il corpo docente guarito da Covid da oltre tre mesi.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “sarebbe bene che il ministero dell’Istruzione, assieme a quello della Salute, facciano chiarezza su queste diverse situazioni, fornendo al più presto indicazioni chiare alle scuole e prevedendo le tutele e le corrette differenziazioni di collocazione lavorativa solo per i lavoratori effettivamente fragili e quindi bisognosi di tutele per la salute. Non vorremmo – conclude Pacifico – che anche il prossimo anno scolastico si ripetano le incredibili esclusioni dalle lezioni con i loro alunni di migliaia di insegnanti”.

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