Con la Dad violazione della privacy degli studenti durante la pandemia: il M5S lancia l’allarme

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Dal Movimento Cinque Stelle arriva una denuncia che riguarda il periodo di pandemia, quando la didattica a distanza era l’unico modo di fare scuola.

Da Human Rights Watch arriva una denuncia molto forte: le piattaforme prodotte dai colossi del web e utilizzate durante la pandemia per lo svolgimento della didattica a distanza hanno violato la privacy degli studenti. 49 Paesi in totale, fra cui l’Italia, hanno fatto ricorso a prodotti digitali che sono stati in grado di monitorare i minori senza consenso alcuno. I nostri studenti sono stati profilati a scopo commerciale, e questo è un fatto grave. Ancora una volta arriva una conferma sul fatto che i giganti del web agiscano con troppa libertà e pieghino anche le istituzioni ai loro obiettivi di business, perfino a danno dei minori“.

Lo afferma la senatrice Maria Laura Mantovani, componente del direttivo M5S a Palazzo Madama.

Tutti i 49 Paesi esaminati in questo rapporto – prosegue – hanno approvato almeno un prodotto di tecnologia dell’educazione che ha messo a rischio i diritti dei più piccoli. HRW invita gli Stati coinvolti ad adottare leggi al passo coi tempi per prevenire simili abusi. Anche l’Italia deve agire con la massima velocità e con fermezza a tutela della privacy di tutti i nostri studenti”.

Sotto questo aspetto non è rassicurante leggere che il ministro Bianchi vuole rivolgersi proprio alle aziende del sistema globale, quelle accusate da Human Rights Watch, per formare 650 mila insegnanti alle nuove competenze digitali e al futuro dell’interconnessione globale. Su tutto questo nei prossimi giorni presenterò un’interrogazione al Senato“, conclude la senatrice M5S.

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