Supplenti brevi, Anief: anche il tribunale di Perugia riconosce il diritto alla retribuzione accessoria

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Anief – Ancora successi per i ricorsi Anief promossi per il riconoscimento del diritto dei supplenti “brevi” a percepire la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) – o il Compenso Individuale Accessorio (CIA) per il personale ATA. L’aumento mensile illegittimamente non corrisposto dall’amministrazione come a tutti i supplenti brevi per un’anzianità di servizio (0-14) corrisponde per il personale docente a 175,50 euro, per un collaboratore scolastico a 66.90 euro, per un Ata a 64,50 euro, quasi uno stipendio in più a fine anno. “.

Sulla illegittimità delle somme sottratte si era espresso favorevolmente a febbraio il tribunale di Forlì, poi quelli di Modena, Catania, Paola e Cosenza. Adesso anche il tribunale di Perugia riconosce che si tratta di somme da restituire a supplenti che già percepiscono stipendi ridotti poiché privi di scatti automatici. Si legge nella sentenza che i supplenti a tempo determinato “non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive” e si riconosce “una disparità di trattamento non obiettivamente giustificata nei confronti dei lavoratori a tempo determinato”. I giudici richiamano una sentenza della Suprema Corte di cassazione che, alla luce del principio di non discriminazione, riconosce il diritto allo stesso trattamento anche a tutti gli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla l. n. 124 del 1999.

Nello specifico la recente sentenza di Perugia si è espressa a favore di un’iscritta Anief appartenente al personale ATA che, a causa di contratti brevi e saltuari, non si era vista riconoscere l’attribuzione della CIA (Compenso individuale accessorio). I giudici hanno dichiarato il diritto alla percezione del compenso individuale accessorio, previsto dall’art.25 del CCNI del 31.08.1999, in relazione al servizio prestato in forza del contratto a tempo determinato stipulato nell’a.s. 2020/21 con il Ministero dell’Istruzione e condanna il Ministero dell’Istruzione al pagamento della somma di € 553,04 oltre interessi.

La Segreteria Regionale dell’Anief Umbria supportata dai Legali Territoriali Francesco Cerotto, Melissa Cogliandro, Agnese Franceschini, esprime soddisfazione per il riconoscimento ottenuto e proseguirà nell’azione di rivendicazione dei diritti non riconosciuti al personale della scuola.

Marcello Pacifico ricorda “tutti i precari, ma anche gli assunti in ruolo dopo uno o più anni di supplenze, anche brevi, possono verificare se vi sono somme non pagate loro dall’amministrazione pubblica. Per farlo, Anief ha messo loro a disposizione un calcolatore gratuito on line: qualora vi siano i presupposti, il personale della scuola ha facoltà di avviare i ricorsi in Tribunale con il patrocinio dello stesso sindacato”.

Il ricorso può essere promosso anche dal personale che ha stipulato contratti per “supplenze Covid”

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