Maestra muore a 37 anni e lascia al figlio un libro per ogni compleanno

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“Gli ha lasciato un libro per ogni futuro compleanno fino a quando sarà grande. Nostro figlio crescerà nel ricordo di sua madre anche se non ha ancora compiuto tre anni”.

Laura Lonzi è morta ad appena 37 anni per un tumore raro, strappata a suo marito, Antonio Salerno, e al loro figlio Tommaso, da un carcinoma surrenale che in otto mesi non le ha lasciato scampo. Il 16 agosto avrebbe compiuto 38 anni.

Nata e cresciuta a Firenze, faceva la maestra elementare a Carraia, frazione di Calenzano.

“Abbiamo scoperto il carcinoma a settembre. Nei mesi precedenti aveva delle bollicine che la dermatologa curava con il cortisone. Poi il suo viso ha iniziato a gonfiarsi e il medico ha prescritto l’esame delle urine che ha rivelato dove cercare” racconta il marito in un’intervista all’edizione fiorentina de “La Repubblica”.

“A ottobre l’operazione a Careggi e poi le chemio, prima lì e poi a Ponte a Niccheri. Abbiamo visto medici in tutta Italia. Siamo andati fino in Germania per provare una nuova cura e inviato gli esami diagnostici anche negli Stati Uniti. Il dottor Emanuele Gori, direttore sanitario della Asl centro, vecchio amico di famiglia, e il dottor Stelvio Sestini di Prato, non ci hanno mai lasciato soli, così come l’associazione File”, dice il marito Antonio.

“Ad aprile Laura aveva capito che non c’era più nulla da fare da prima che lo dicessero i medici. Ha iniziato a scrivere lettere per noi, per non lasciarci soli. Faceva finta di passeggiare, arrivava fino all’ulivo e sotto l’albero, poi ho scoperto, girava i video per me e Tommaso, per quando non ci sarebbe stata più. Ha scritto una lettera per quando nostro figlio andrà in prima media e per accompagnarlo nei giorni importanti della vita”.

Laura Lonzi viene descritta dalle persone che la conoscevano come una donna solare, gioiosa, forte e amante dell’organizzazione. “Non aveva un difetto a parte la testardaggine, bisognava fare come diceva lei – ricorda Antonio  – E poi pianificava ogni cosa. La sua migliore amica, Eleonora Rossi, conserva i regali futuri per Tommaso e ha avuto il compito di organizzargli la prima comunione. Erano inseparabili”.

Il 7 giugno Laura e Antonio si sono sposati. Si erano conosciuti al Papeete a Milano Marittima otto anni fa: “Bastava un suo sorriso per illuminare la stanza, è di quello che mi sono innamorato quando l’ho incontrata”. Laura ha voluto addormentarsi nel suo letto. Martedì si è spenta in casa, con i suoi familiari, la mamma, Loretta Grassi, il babbo Roberto e suo fratello Marco non l’hanno lasciata un istante.

“Mi ha chiesto di sorridere tutti i giorni per nostro figlio. Un paio di giorni fa Tommaso piangeva disperato, voleva la sua mamma. Gli ho spiegato che adesso è diventata una stella. L’altra notte all’una e mezza è venuto a svegliarmi, mi ha portato in giardino per guardare le stelle”.

Il 30 giugno al funerale di Laura Lonzi nella chiesa dell’Antella di Bagno a Ripoli, i suoi alunni hanno fatto volare in cielo palloncini bianchi e rosa e hanno letto poesie e frasi per la loro amata insegnante. Nella chiesa gremita di amici e familiari c’erano anche le divise della Misericordia di Campo di Marte, dove Laura Lonzi aveva fatto la volontaria per 13 anni. Per il funerale ha deciso tutto lei, abito, palloncini, rito.

Ha lasciato una lettera che suo marito ha letto davanti a centinaia di persone: “Sono felice della vita che ho vissuto, mi sono divertita tanto. Ricordatevi di colmare i vuoti di Tommaso con magiche parole d’amore”, ha scritto Laura. Oggi la sua salma sarà cremata e da domani riposerà per sempre al cimitero dell’Antella.

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