Insegnanti di religione cattolica, Anief: non ci siamo: 422 posti autorizzati ma soltanto 130 prenderanno il ruolo rispetto a 6.949 posti vacanti sul 70% degli organici

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I numeri sulle assunzioni a tempo determinato scaturiscono dall’esito dell’informativa prodotta dal ministero dell’Istruzione ai sindacati sul contingente delle immissioni in ruolo 2022/23: il contingente complessivo è pari a 422 assunzioni a tempo determinato ed è ripartito in contingenti regionali, sulla base delle cessazioni effettive di ciascuna regione in misura proporzionale ai posti disponibili in organico per l’a.s. 2022/23.

Secondo la tabella allegata al Decreto, i posti dei docenti di religione che entreranno effettivamente in ruolo per l’a.s. 2022/23 risulta essere complessivamente appena pari a 130 unità, stante gli elenchi relativi alle diocesi. Ed è boom di adesioni ai ricorsi al giudice del lavoro, soprattutto dopo la sentenza della Corte di giustizia europea che ha dichiarato illegittima la normativa italiana in attesa del concorso riservato e di quello ordinario già bandito per 5.116 unità: già pochi giorni dopo, il tribunale di Napoli ha applicato la sentenza di Lussemburgo per 19 docenti che avevano impugnato la norma italiana che non fa nulla per evitare le reiterazione di contratti a termine. Per aderire ai ricorsi per ottenere la stabilizzazione e il risarcimento danno vai seguente link.

 

LE MODALITÀ DELLE IMMISSIONI IN RUOLO

Il ministero dell’Istruzione ha spiegato le modalità delle assunzioni in ruolo 2022/2023 dei docenti di religione cattolica: considerato che per l’anno scolastico 2022/2023 il numero complessivo dei posti vacanti e disponibili per l’insegnamento della religione cattolica, risultanti al sistema informativo, rispetto al 70% della dotazione organica, è pari a 6.949 posti; che il numero delle cessazioni con decorrenza 1° settembre 2022 risulta pari a 422 unità e che, a seguito dell’autorizzazione di MEF E MPA per la immissione in ruolo di 422 unità, in base all’art. 1-bis, commi 1 e 2, del DL n. 126/2019, convertito, con modificazioni, dalla L 159/2019, decreta che le immissioni in ruolo per l’a.s. 2022/23 continuino ad essere effettuate mediante scorrimento degli elenchi del concorso 2004.

 

LE RICHIESTE ANIEF

Alessandro Manfridi, referente nazionale Irc Anief, ha chiesto spiegazioni all’amministrazione scolastica in merito ai numeri presentati dalla tabella allegata al Decreto. In particolare, da un confronto con la tabella pubblicata dal Ministero nel DM 252/2021 si rileva che nelle GM residue detratte dal contingente nomine gli insegnanti in infanzia e primaria in Campania sono 562 nel 2021, 415 nel 2022; nel medesimo ruolo, i docenti della Calabria passano da 191 a 150 mentre nel ruolo delle scuole secondarie i docenti della Basilicata passano da 23 a 28. Tali numeri non sono giustificati da quelli relativi ai pensionamenti, si chiede dunque un controllo e un riscontro sugli stessi numeri. Nel Lazio poi compaiono 10 docenti in infanzia e primaria da immettere in ruolo quando l’anno scorso gli elenchi risultavano esauriti. Si chiede che si ottengano quanti più posti possibili, in particolare con la spalmatura dei posti previsti in diocesi tra i posti di secondaria a quelli di infanzia e primaria e viceversa, ove possibile.

 

Inoltre, osservando i numeri si rileva come il DM calcoli 6.949 posti vacanti e disponibili che, al netto delle 130 assunzioni calcolate per l’a.s. 2022-23, prevederebbero di mettere a bando per il prossimo concorso un numero superiore a 6.819 posti, dovendo calcolare i posti che andranno a liberarsi per gli aa.ss. 2023/24 e 2024-25. Un numero dunque superiore di oltre duemila posti rispetto ai 5116 previsti dal DPCM del 20 luglio 2021 secondo quanto pubblicato in GU il 28 settembre 2021. È infine necessario che ministero dell’Istruzione e Mef, dopo la procedura per le stabilizzazioni prevista da questo DM, possano rivedere i numeri da mettere a bando per il prossimo concorso scuola per i docenti di religione cattolica.

 

IL RICORSO

Nel frattempo, il giovane sindacato continua a raccogliere e presentare i ricorsi per ottenere la stabilizzazione e il risarcimento del danno per la mancata immissione in ruolo: gli interessati possono cliccare sul seguente link.

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