Bonus 200 euro, Il decreto Aiuti bis lo fa avere anche ai 200mila precari della scuola sinora esclusi. Per Anief era inevitabile

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Anche i 200mila docenti e Ata precari con supplenza al 30 giugno 2022 avranno il bonus da 200 euro assegnati a coloro che percepiscono meno di 35 mila annui, con cui il Governo intende combattere il caro energia e l’inflazione:

Esattamente come aveva chiesto Anief, l’allargamento alla categoria esclusa nel primo decreto Aiuti, arriva dal decreto Aiuti bis e riguarda specificatamente i precari della scuola, gli stagionali e i lavoratori agricoli esclusi. La misura – che si avvale dello stanziamento pubblico di 25 milioni di euro – arriva assieme alla proroga del taglio delle accise sul prezzo dei carburanti e degli sconti in bolletta. Nel frattempo, tramite il sistema telematico NoiPA e con una emissione speciale, nelle scorse ore sono cominciati ad arrivare i primi accrediti del bonus da 200 euro: i destinatari sono tutti i lavoratori a tempo indeterminato che non percepiscono compensi annuali superiori al ‘tetto’ imposto dal Governo.

“La decisione presa dal Governo Draghi di estendere la quota un tantum da 200 euro anche i 200 mila supplenti annuali della scuola secondo noi era inevitabile – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché se non fosse stata portata avanti avrebbe rappresentato l’ennesima discriminazione verso una categoria vessata si più versanti: basti pensare alla loro mancata stabilizzazione, in barba alle indicazioni di Bruxelles contro la reiterazione di contratti a termine e contro la quale Anief ha deciso di intraprendere un’azione legale rivolgendosi al Comitato europeo dei diritti sociali: alla sottrazione indebita di due mesi di stipendio, luglio e agosto, poiché in altissima percentuale hanno sottoscritto un contratto per coprire posti liberi; per non parlare dei mancati scatti stipendiali e della considerazione non piena del servizio svolto a tempo indeterminato una volta entrati di ruolo, contro i quali Anief non sta a guardare”.

Secondo il sindacalista a guida dell’organizzazione rappresentativa autonoma, dunque “questi 25 milioni di euro stanziati per i lavoratori esclusi dal bonus 200 euro, peraltro tra i più bisognosi poiché con minori tutele e diritti, per quanto ci riguarda non sono una concessione, ma solo la copertura di un ‘buco’ creato dai nostri stessi parlamentari che solo qualche settimana fa si erano opposti all’emendamento al Decreto Aiuti 50/2022 con il ‘no’ in Commissione Bilancio prima dell’approdo del testo finale in Parlamento”.

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