Ritorno a scuola, i presidi: “Sulla ventilazione non si è fatto nulla e mancano indicazioni. Il covid non verrà debellato a settembre”

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“Sulla ventilazione meccanica di fatto non è mai stato fatto nulla: l’intervento richiedeva ingenti investimenti e secondo me non è stato fatto perché troppo oneroso da una parte e, dall’altra, troppo difficile da un punto di vista organizzativo”.

Lo dice all’Adnkronos Antonello Giannelli, Presidente dell’associazione nazionale presidi, commentando la mancata installazione degli impianti di aerazione negli istituti scolastici.

La pandemia – prosegue  – speriamo stia volgendo al termine e le misure risultano quindi allentate. Senza l’aerazione meccanica in classe, dato che il virus si diffonde per via aerea, il rischio di contagio continua ad esserci e potrebbe quindi succedere che si torni a dover usare le mascherine a scuola. Per questo è importante spingere sulla vaccinazione degli studenti sopra i 5 anni“.

Siamo molto colpiti che non ci vengano date indicazioni di nessun tipo, siamo abbandonati a noi stessi. Il Covid difficilmente sarà debellato per metà settembre e siamo davvero basiti che non ci diano indicazioni sulle mascherine o sugli orari di ingresso dei ragazzi. Non sono attività che si possono fare all’ultimo. Non sono stati, inoltre, fatti i lavori di aerazione e per questo dovremo intervenire con altri strumenti, come tenere le finestre aperte“, dice il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi, commentando, in vista dell’apertura dell’anno scolatisco, l’assenza di interventi strutturali per ridurre il contagio nelle scuole, come l’installazione degli impianti di aerazione.

Siamo molto indietro – commenta Rusconi – e le famiglie devono avere il tempo di organizzarsi. Spero che se dovesse aumentare la circolazione del Covid, ci sia la possibilità di tornare in Dad. Siamo perplessi sul fatto che non vengano preannunciate misure di prudenza sull’inizio dell’anno scolastico. Recentemente ho avuto un incontro di quasi due ore col sindaco Gualtieri e ho fatto presente ciò che concerne agli enti locali, come l’istallazione dei sistemi di ventilazione meccanica o la possibilità di trovare nuovi locali per favorire il distanziamento. Solo a Roma ci sono oltre 300 appartamenti di ex custodi – molti dei quali sono deceduti – occupati abusivamente e sarebbero molto utili per le scuole“.

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