Continuità didattica, bonus dal 2023 per chi la garantisce o lavora in zone a rischio spopolamento

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La continuità didattica è uno dei temi più importanti nel mondo della scuola. È in arrivo il decreto ministeriale, ai sensi del decreto legge 36/2022 all’art. 45 comma 1, che stanzia, in attesa del nuovo CCNL, circa 30 milioni di euro per valorizzare i docenti che garantiscono la continuità didattica e quelli che operano in zone a rischio spopolamento o comunque difficili.

Secondo quanto già pubblicato da Orizzonte Scuola, le risorse, pari a 24 milioni di euro, saranno destinate, per l’80% ai docenti che non hanno ottenuto mobilità, assegnazione provvisoria o utilizzazione nonché incarichi di insegnamento a tempo determinato nell’anno scolastico di riferimento ai fini del riconoscimento del compenso accessorio in parola. Non sono sottoposti a vincoli che precludono il ricorso alla mobilità ordinaria o alle assegnazioni provvisorie e utilizzazioni. Ai fini della validità dell’anno scolastico per il riconoscimento della continuità, il servizio deve essere stato effettivamente prestato per almeno 180 giorni, dei quali almeno centoventi per le attività didattiche.

Sul decreto ministeriale, è arrivata la bocciatura del CSPI. Per l’organo tecnico consultivo del Ministero, il decreto risulta poco efficace e foriero di contraddizioni.

Bisognerà capire se il Ministero terrà conto di queste indicazioni o andrà avanti. La novità, comunque, dovrebbe partire dal 2023.

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