Addio al docente esperto, resta incentivo. Via libera dal Senato [TESTO]

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Cancellata la qualifica di ‘docente esperto’, per il quale resta solo l’incentivo economico. Lo prevede un emendamento al dl aiuti bis che ha ottenuto il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato.

Il tema, insieme al Superbonus, aveva provocato uno stallo in Senato. Tolta la qualifica di “docente esperto”, si prevede per gli insegnanti di ruolo che abbiano superato il percorso formativo triennale con valutazione positiva la possibilità di “essere stabilmente incentivati, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva”.

Successivamente il Decreto, con 182 voti favorevoli e 21 astenuti, è stato approvato dall’aula di Palazzo Madama. Il testo passa ora all’esame della Camera.

Pacifico (Anief): “Il Senato e il Governo rimangono sordi alle proteste e ai bisogni della scuola”

“Passa un solo emendamento che abroga la figura del docente esperto ma rimangono nei fatti tutti gli incentivi previsti per gli 8 mila super insegnanti fra 10 anni. Nessuna conferma dell’organico aggiuntivo sebbene sposata a parole da diverse forze parlamentari e necessaria per la ripresa delle attività didattiche, né alcuna integrazione delle graduatorie dell’ultimo concorso straordinario bis a fronte di 43 mila cattedre non coperte nelle recenti immissioni in ruolo”, afferma in una nota il presidente di Anief, Marcello Pacifico. “Da oggi riprende lo stato di agitazione del personale con assemblee sindacali e uno sciopero nazionale perché i parlamentari neo-eletti rispondano ai problemi della scuola e il nuovo Governo stanzi le risorse dovute per sbloccare il contratto”

Docente stabilmente incentivato

Nella serata del 12 settembre, dunque, era arrivata l’ultima proposta di mediazione da parte del Governo. I tecnici, hanno proposto di cambiare la dicitura di docente esperto in “docente stabilmente incentivato”. Si parla di “mediazione semantica”, ma senza un meccanismo selettivo di attribuzione dei fondi il testo non supererebbe l’esame della Commissione UE per l’erogazione dei fondi del Pnrr.

L’ultima riformulazione del testo

Nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha difeso ancora una volta la figura del docente esperto, evidenziando comunque che la norma potrebbe essere migliorata in futuro: “La Commissione europea ci chiede di rendere stabile il premio per coloro che si formano; ci sarà un problema di numeri, anche io ne volevo molti di più, ma questi premi entreranno in vigore nel 2031-32“, dice Bianchi.

Ci sarà modo nelle prossime legislature di ampliare e di riuscire, con quelle condizioni, ad ampliare, spero di molto, la platea di coloro che saranno beneficiari“, aggiunge il Ministro dell’Istruzione.

Cosa prevede la norma

All’articolo 38 del decreto legge approvato dal governo il 9 agosto, c’è la previsione per gli insegnanti di ruolo di accedere a  forme di premialità e progressione di carriera, legati al positivo superamento dei percorsi formativi. Si tratta, in particolare:

i) di un elemento retributivo una tantum di carattere accessorio, stabilito dalla contrattazione collettiva nazionale, non inferiore al 10 per cento e non superiore al 20 per cento del trattamento stipendiale in godimento, riconosciuto al superamento del percorso formativo triennale e solo in caso di valutazione individuale positiva. Si evidenzia che tale elemento, è stato introdotto dall’art. 44 del D.L. n. 36/2022 ed è qui oggetto solo di una novella di coordinamento formale;

ii) della possibilità, questa innovativa, di accedere alla qualifica di docente esperto, che importa il diritto a un assegno annuale ad personam di importo pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento, riconosciuta a coloro che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili.

La qualifica di docente esperto non comporta nuove o diverse funzioni oltre a quelle dell’insegnamento. Fatta eccezione per i docenti in servizio all’estero, il docente qualificato esperto è tenuto a rimanere nella istituzione scolastica per almeno il triennio successivo al conseguimento della qualifica.

Alla qualifica di docente esperto può accedere un contingente di docenti definito con il decreto previsto dal comma 5 dell’art. 16-ter del D.LGS. n. 59/2017, comunque non superiore a 8 mila unità per ciascuno degli anni scolastici 2032/2033, 2033/2034, 2034/2035 e 2035/2036, per un totale massimo, dunque, di 32 mila unità. Resta fermo in ogni caso il limite massimo derivante dalla disponibilità delle risorse di cui al predetto comma 5, di cui si dirà nel seguito.

In prospettiva generale, la creazione di strumenti di valorizzazione degli insegnanti e la configurazione di percorsi selettivi di sviluppo professionale e progressione di carriera incentrati sull’aggiornamento e la formazione continua rientrano nel PNRR – M4C1.2 («Miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti»).

Per quanto attiene alla qualifica di docente esperto, l’articolo 38, comma 1, lett. b) inserisce nell’art. 16-ter del D.LGS. n. 59/2017 i nuovi commi 4-bis e 4-ter.

In base al comma 4-bis, i docenti di ruolo che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili possono accedere alla qualifica di docente esperto e maturano conseguentemente il diritto ad un assegno annuale ad personam di importo pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento. Ai fini pensionistici e previdenziali, tali previsioni operano con effetto sulle anzianità contributive maturate a partire dalla data di decorrenza del beneficio economico.

Gli altri interventi

Sostegno che passa anche attraverso il rafforzamento, per il secondo semestre 2022, dell’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore: la legge di Bilancio lo aveva introdotto allo 0,8%, il dl lo porta al 2%.

Tra le modifiche in emendamento, una serie di misure in ambito lavorativo. In particolare, arriva la proroga a fine anno dello smart working per i fragili e i genitori di figli fino a 14 anni (scaduto in estate, non era entrato nel provvedimento originale, ma da sempre caldeggiato dal ministro Orlando).

Arriva infine un fondo da 50 milioni di euro per sostenere le associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi nel pagamento delle bollette elettriche. Potenziata a 25 milioni la dotazione per il Bonus psicologo introdotto dal Milleproroghe

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