Ancora deserte le cattedre per l’immissione in ruolo degli insegnanti, Anief: occorre subito il doppio canale di reclutamento

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Sentenza

Sono sempre più deludenti i numeri dei docenti immessi in ruolo quest’anno: l’ultimo dato ufficiale diffuso dall’amministrazione scolastico ci dice che a fronte di 94.130 immissioni in ruolo autorizzate dal Mef sono tantissime quelle non andate a buon fine per mancanza di candidati o mancata accettazione.

Al momento sono ben 41.359 le cattedre non assegnate. Tra le assunzioni a tempo indeterminato, risultano soltanto 14.642 da concorso straordinario bis e dagli elenchi di sostegno delle GPS. L’anno precedente, il trend era sempre negativo, con 57.283 posti assegnati a fronte di 55.952 cattedre andate in supplenza annuale. In generale, anche negli anni precedenti le immissioni in ruolo realizzate sono state meno della metà di quelle previste. Per il sindacato Anief sono numeri che la dicono lunga sulle responsabilità che ha il Governo e l’amministrazione scolastica: peggio di così non si poteva fare, occorre subito il doppio canale di reclutamento. E denunciare la situazione all’Unione europea.

“I dati emersi sulle ultime assunzioni degli insegnanti italiani dicono che avvisaglie c’erano tutte e che si sarebbe dovuto e potuto intervenire, ma non è stato fatto – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, per questo il nostro sindacato prepara una nuova denuncia in Europa, dove è pendente una messa in mora dello Stato italiano per abuso dei contratti a termine. Tutto ciò accade, inoltre, mentre la fase transitoria e il nuovo sistema di reclutamento previsto dal PNRR allontano i supplenti dalla stabilizzazione e rendono più lungo e complicato il percorso per insegnare”.

“Ricordo che l’assunzione dalla prima e seconda fascia delle GPS, di tutti gli idonei dei concorsi ordinari, dei partecipanti ai concorsi straordinari riservati – continua Pacifico -, rimane l’unica soluzione ammessa dalla Corte di giustizia europea e dai tribunali nazionali per rispondere all’illegittima reiterazione delle supplenze su posti vacanti. Questa soluzione, l’unica applicabile per superare la supplentite, con quasi 200mila supplenze annuali, si chiama doppio canale di reclutamento, quello che il nuovo Parlamento dovrà ripristinare se vuole che la nostra scuola si riposizioni su livelli ottimali”.

Adesioni aperte fino al 30 settembre: gli interessati possono aderire alla denuncia tramite questo link.

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