Rinnovo contratto scuola, Naddeo (Aran): “Vogliamo concludere il prima possibile, ma la trattativa è complicata. Più fondi? Decide la politica”

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Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, è intervenuto al Congresso della Uil Scuola. Tra gli argomenti trattati anche il rinnovo del contratto scuola.

“Vogliamo concludere il prima possibile, ma la trattativa non è facile, anzi, è complicata. Le trattative sono serrate, ma essendo un contratto nel quale sono comprese 4 diverse sezioni ci sono dei tempi più lunghi. In ogni caso si sta procedendo a delle riunioni sugli ordinamenti del personale divise per i vari settori che compongono il comparto. I fondi sono quelli disponibili dalla Legge di Bilancio, vediamo poi cosa accadrà dopo le elezioni. In base alle risorse stanziate nella legge di bilancio l’incremento complessivo per il personale docente è pari al 4,22% per un importo di euro 102,08 mensili. È noto su questo punto la contrarietà dei sindacati che ritengono non sufficienti le risorse finanziarie stanziate. Eppure, come ha ricordato di recente il presidente Mattarella ‘il valore della scuola è centrale per la Repubblica'”.

Poi aggiunge: “L’intero comparto è strategico per il presente e il futuro del nostro Paese. Il contratto deve dettare regole più moderne e soprattutto fornire a questi settori strumenti adeguati per la gestione e la valorizzazione del personale”

E ancora: “Il contratto scuola entrerà in vigore sicuramente nel 2023, quando saremo al secondo anno del triennio 2022-25. Così non va bene. Bisogna accelerare i tempi di approvazione del contratto. Adesso, poi, bisogna fare i conti anche con l’inflazione molto alta”.

Infine Naddeo si auspica “che alcune questioni riguardanti le risorse finanziarie possano essere risolte velocemente in modo da chiudere questo contratto entro la fine dell’anno”.

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