Docenti piazzati nei corridoi per aiutare i ragazzi che escono dalla classe. La misura anti-disagio a Novara

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Michela Marzano, docente e scrittrice, su La Stampa, parla del figura del docente in corridoio, da qualche settimane in vigore in alcune scuole paritarie di Novara.

Una sorta di ponte tra il mondo degli adulti e quello dei più giovani, particolarmente stressati dopo il periodo di pandemia. Gli educatori di corridoio avrebbero lo scopo di interagire con i ragazzi in modo diverso.

Come segnala Marzano, sarebbero pronti a intervenire quando un alunno o un’alunna esce dalla classe per andare in bagno o per trovare un luogo dove fumare. Per Marzano c’è più di una perplessità: è davvero necessario aggiungere figure supplementari a quelle già presenti?

Per la scrittrice ogni innovazione pedagogica è la benvenuta, ma così si rischia di confondere di tutto e di peggiorare le cose: “Se proprio si vuole introdurre qualche nuova figura adulta, allora forse sarebbe meglio un’educatore di stanza, ossia qualcuno disponibile all’ascolto, e che si possa contattare in caso di bisogno, ma sempre e solo su richiesta dei diretti interessati”.

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