Istituti tecnici, Valditara “bacchetta” Bianchi: “Ereditata situazione disastrosa, forte ritardo nell’emanazione dei decreti”

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“Sull’orientamento abbiamo trovato una situazione di grande confusione e di grande stallo: ho chiesto ai miei uffici di procedere con rapidità, è un tema strategico, va varato questo provvedimento per dare all’orientamento un ruolo centrale”.

Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a ‘Tutti in classe’, in onda su Radio Rai1.

“Purtroppo abbiamo ereditato una situazione disastrosa, c’è una situazione di forte ritardo rispetto all’emanazione dei decreti necessari nei tempi richiesti dall’Ue”, ha aggiunto il ministro sottolineando la necessità di “riformare l’istruzione tecnica. Gli istituti tecnici sono l’asse portante per costruire una filiera che dia una prospettiva a chi sceglie la scuola professionale, che non può avere l’unico sbocco nel mondo del lavoro ma deve proseguire in un percorso identico rispetto al modello universitario, come avviene in Germania. Dobbiamo, insieme al tema del reclutamento, – ha concluso Valditara – avviare una grande riforma dell’istruzione tecnica che sarà centrale per noi, una grande sfida”.

La riforma degli istituti tecnici e professionali

Innovazione, rete con i territori, potenziamento dell’attività laboratoriale. Queste le principali caratteristiche della riforma approvata a settembre dal governo Draghi. 

Nello specifico, il testo prevede, per gli Istituti tecnici:

  1. la ridefinizione e l’aggiornamento degli indirizzi per rafforzare le competenze linguistiche e STEM e orientare alle discipline inerenti “Industria 4.0”, connettersi maggiormente al tessuto socioeconomico di riferimento, valorizzare la metodologia didattica per competenze;
  2. la previsione di meccanismi per dare continuità tra l’istruzione tecnica e quella terziaria (ITS Academy, per esempio), riconoscendo crediti formativi universitari ai tirocini svolti dagli studenti durante il quinto anno di studi;
  3. la realizzazione di “Patti educativi 4.0”, per far sì che istituti tecnici e professionali, imprese, enti di formazione accreditati dalle Regioni, ITS Academy, università e centri di ricerca possano condividere risorse professionali, logistiche e strumentali; 
  4. la strutturazione di un piano formativo mirato per i docenti degli istituti tecnici, coerentemente con le specificità dei contesti territoriali;
  5. l’erogazione diretta da parte dei Centri provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA) di percorsi di istruzione tecnica non in rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado o non adeguatamente sufficienti rispetto alle richieste dell’utenza e del territorio;
  6. il riconoscimento di certificazioni che attestino le competenze delle studentesse e degli studenti dopo il primo biennio e dopo il secondo biennio, in corrispondenza con il secondo e il terzo livello del Quadro europeo delle qualifiche.

Come per gli istituti professionali è poi prevista:

  1. la definizione di misure di supporto allo sviluppo di processi di internazionalizzazione degli istituti per realizzare lo spazio europeo dell’istruzione.

La riforma degli Istituti professionali punta a rafforzare il raccordo della scuola con il mondo del lavoro e delle professioni, in coerenza con gli obiettivi di innovazione, sostenibilità ambientale e competitività previsti dal PNRR, anche attraverso l’aggiornamento da parte delle istituzioni scolastiche del Progetto formativo individuale. Il provvedimento prevede che il Ministero dell’Istruzione emani linee guida per semplificare le procedure amministrative per il passaggio dagli istituti professionali agli Iefp (Istruzione e Formazione Professionale).

Viene istituto, infine, presso il Ministero dell’Istruzione l’Osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale. Sarà composto da 15 esperti del segmento formativo, con incarico annuale, che avranno funzioni consultive e di proposta per il miglioramento del settore.

Nuovi quadri orario e insegnamento per UdA Unità di apprendimento

Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto il Ministero provvederà ad adottare uno o più regolamenti che ridefiniscano i curricoli vigenti (quelli del 2010 che, di conseguenza, andranno in soffitta).

Obiettivi

1) rafforzare le competenze linguistiche, storiche, matematiche e scientifiche, la connessione al tessuto socioeconomico del territorio di riferimento, favorendo la laboratorialità e l’innovazione;

2) valorizzare la metodologia didattica per competenze, caratterizzata dalla progettazione interdisciplinare e dalle unità di apprendimento, nonché aggiornare il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente e l’incremento degli spazi di flessibilità.

Con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono conseguentemente definiti gli specifici indirizzi e i relativi quadri orari, nel rispetto dei criteri di cui al presente articolo, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;

Formazione dei docenti

Il testo prevede la strutturazione di un piano formativo mirato per i docenti degli istituti tecnici, coerentemente con le specificità dei contesti territoriali.

Si tratta di novità sostanziale, che avvicinano gli istituti tecnici alla riforma già avviata negli Istituti Professionali.

DECRETO AIUTI TER [PDF]

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