Sangiuliano: “Ai miei tempi la scuola forniva cultura agli studenti, ora se li porti al museo si scambiano sms sul telefonino”

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Torna a parlare il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il giornalista, ex direttore del TG2, a Libero fissa i punti programmatici della sua azione di governo.

“Nazione, patria e modernità saranno le nostre parole. La cultura è essenziale, necessaria, per reagire al declino italiano e la Rai, che è servizio pubblico, ha il dovere di rappresentare tutte le sensibilità culturali della nazione”.

Poi aggiunge: “Quando ero giovane io, la scuola aveva l’obiettivo di fornire una cultura agli studenti, ora sembra inseguire solo finalità funzionali, senza peraltro riuscirci bene. Io credo che la cultura e i libri debbano tornare al centro della formazione dei giovani. Oggi, se il porti al museo, anziché guardare i quadri si scambiano sms sul telefonino”.

“Basta narrazione di sinistra”

“Voglio favorire un pensiero plurale, aggiungere e non sostituire a una narrazione di sinistra una narrazione di destra”, ha poi spiegato a ‘The Breakfast Club’ su Radio Capital. “In questi anni il racconto è stato orientato nella medesima direzione dal punto di vista culturale, bisogna superare la dittatura del politicamente corretto. Si può fare un film per narrare un evento ‘X’ ma si può farlo anche per narrare ‘Y’“, ha spiegato il Ministro.

“La Rai ha fatto una fiction sul ‘Sindaco dei migranti’ Mimmo Lucano ma non su Oriana Fallaci, Indro Montanelli o Luigi Pirandello. Questo la dice lunga”, ha detto Sangiuliano.

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