Rinnovo contratto scuola, subito aumenti previsti e arretrati. Nel 2023 altri fondi. Valditara studia un piano. Resta il nodo dei fondi della valorizzazione professionale

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Firmare subito il contratto scaduto da oltre 3 anni e mezzo, avere gli aumenti già previsti, compresi gli arretrati. Ma prevedere un secondo step per il prossimo anno dove aggiungere le nuove risorse per aumentare gli stipendi degli insegnanti.

Si tratta dell’ipotesi a cui starebbe pensando Giuseppe Valditara, il nuovo Ministro dell’Istruzione e Merito. Ipotesi che, nella sua visione, andrebbe a tutelare l’interesse dei lavoratori di ottenere immediatamente gli aumenti già calcolati. Stiamo parlando del famoso aumento medio di 50-60 euro giudicato da tempo insufficiente dai sindacati.

Secondo Italia Oggi, già nei prossimi giorni Valditara potrebbe convocare le organizzazioni sindacali per illustrare la proposta.

Rinnovo contratto in due step per avere subito aumenti e arretrati

Il piano Valditara sarebbe il seguente: firmare subito l’ipotesi di contratto, così come previsto fino ad oggi, per garantire immediatamente quei soldi in più in busta paga e gli arretrati ma apporre una nota sul contratto, ovvero entro il 2023 rimpinguare i fondi con nuove risorse aggiuntive.

La ratio risiede nel fatto che, se si dovesse attendere lo stanziamento delle risorse aggiuntive in manovra, si dovrebbe modificare l’atto di indirizzo e far partire una trafila burocratica piuttosto lunga. Se si optasse per la sequenza contrattuale, almeno gli incrementi già stanziati e gli arretrati potrebbero arrivare subito, e attendere l’iter solo per le nuove eventuali risorse aggiuntive.

Sembrerebbe una manovra per semplificare le operazioni. E non sarebbe la prima volta: già nel 2007 il Governo Prodi aveva agito in tal senso, utilizzando lo strumento della sequenza contrattuale.

Il nodo dei 300 milioni dalla valorizzazione docente

Ancora resta però da capire cosa ne sarà del piccolo tesoretto di oltre 300 milioni provenienti dal salario accessorio, quello destinato alla valorizzazione degli insegnanti. Proprio negli ultimi giorni del Governo Draghi, il Ministro Patrizio Bianchi aveva trovato l’intesa con i sindacati per riversare una parte del fondo proveniente dal MOF sul contratto.

Il Presidente dell’ARAN ha informato che l’integrazione dell’atto di indirizzo, che prevede per la messa a disposizione delle risorse riguardanti la valorizzazione del personale della scuola, circa 340 milioni, sta completando il suo iter ed è attualmente al MEF. Ma è proprio qui il nodo. Valditara non vorrebbe toccare quei fondi ma puntare a risorse nuove in legge di bilancio: “Nella legge di Bilancio ci sarà grande attenzione alla scuola, senza dover toccare il fondo per la valorizzazione professionale”, ha detto il Ministro al Corriere della Sera.

Invece, per i sindacati quei soldi devono trovare la strada del contratto, per aggiungersi a quell’aumento medio di 100/120 euro lordo già preventivato

Le risorse attualmente disponibili sono esigue. Per questoafferma Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola – i 300 milioni di euro ancora sottoposti al vincolo specifico, dovranno essere definalizzati per incrementare le somme che serviranno per un rinnovo contrattuale dignitoso e che si chiuda nel più breve tempo possibile”.

Dobbiamo chiudere il contratto collettivo nazionale di lavoro – rilancia Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola– e dobbiamo chiuderlo al meglio“. Soprattutto, “dobbiamo portare a sistema i 300 milioni di euro che non sono attualmente svincolati dalle precedenti assegnazioni”, aggiunge la sindacalista.

Dal piano di Valditara dei due step per il rinnovo contrattuale, non sarebbero proprio contemplati quegli oltre 300 milioni.

Una strada concreta ma che potrebbe nascondere insidie

Questo vuol dire che le organizzazioni sindacali si troverebbero davanti la strada delineata da Valditara, che però, se da un lato tende a risolvere la situazione, dall’altra non andrebbe a concedere grandi garanzie. Anche perché, come sappiamo, il premier Giorgia Meloni ha detto chiaramente che la legge di bilancio da approvare entro la fine dell’anno si concentrerà sull’emergenza energia e dunque, non si sa se e quante risorse aggiuntive questa manovra potrà offrire in previsione della sequenza contrattuale prevista da Valditara.

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