Didattica dell’emergenza: 25 milioni per sostenere il diritto all’istruzione. Progetti e obiettivi

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Il Consiglio federale ha deciso di stanziare 25 milioni di franchi al fondo Education Cannot Wait per il periodo 2022-2024. Education Cannot Wait è un fondo indipendente delle Nazioni Unite, legato alle attività di UNICEF, con l’obiettivo di promuovere il diritto all’istruzione in situazioni di emergenza e crisi di lungo corso. Il Fondo è stato istituito nel 2016 per permettere interventi rapidi, flessibili e coordinati così da tener conto dell’urgenza dell’istruzione in contesti di crisi umanitarie.

Negli ultimi cinque anni, i progetti dell’ECW hanno raggiunto 6,9 milioni di bambine e bambini in 41 Paesi, “mediante i quali – si legge nel comunicato – hanno raggiunto risultati di apprendimento migliori e quindi contribuito a creare una società più stabile e prospera”. I gruppi più esposti, scrive il Governo in un comunicato, sono i minori con disabilità e le bambine e molteplici sono i rischi: reclutamento da parte di gruppi armati, sfruttamento, violenza e problemi psico-sociali.

Diversi i progetti educativi messi in campo dall’organizzazione:

  • il Multi-Year Resilience Programme (MYRP) con l’obiettivo di proteggere e promuovere il diritto allo studio, la salute mentale e il benessere degli studenti (soprattutto bambine e studenti con disabilità);
  • il First Emergency Response (FER) con l’obiettivo di fornire risposte celeri ed efficaci ai bisogni di bambini, bambine e adolescenti che vivono condizioni di marginalità in territori in costante emergenza;
  • l’Acceleration Facility (AF) con l’obiettivo di sostenere la creazione di beni pubblici globali che alimentano gli sforzi collettivi più ampi per migliorare la preparazione, la pianificazione e la risposta in caso di crisi improvvise e prolungate.

 “Per la Svizzera – si legge nel comunicato l’istruzione è un elemento importante della protezione dell’infanzia. Apre nuove prospettive, offre speranza e può salvare vite umane. Nello stesso tempo crea anche i presupposti per lo sviluppo economico e il miglioramento delle condizioni di vita, dando così un contributo fondamentale per una pace duratura“. Si stima che oltre 200 milioni di persone (bambini, ragazzi e adulti) non hanno completamente accesso all’istruzione, o riescono a beneficiarne soltanto limitatamente, a causa di guerre, catastrofi naturali, sfollamenti forzati o altri crisi: “così nessuno viene lasciato indietro” si legge sul sito dell’ECW.

Per questi motivi la cooperazione internazionale della Svizzera attribuisce da anni a questo aspetto una grande importanza (altri 25 milioni di franchi erano stati stanziati, infatti, già nel 2020). Nel febbraio del 2023, Ginevra ospiterà la conferenza di alto livello per il finanziamento del fondo Education Cannot Wait.

L’istruzione in situazioni di emergenza, conclude il comunicato, rientra nella priorità «protezione della popolazione civile» che la Svizzera si è prefissata in vista del suo mandato nel Consiglio di sicurezza dell’ONU.

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