Durigon: “A gennaio non si tornerà pienamente alla legge Fornero. Avremo una Quota 41 con 61 o 62 anni per il solo 2023”

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“A gennaio non si tornerà pienamente alla legge Fornero. Avremo una Quota 41 con 61 o 62 anni per il solo 2023, come misura ponte verso la riforma organica che faremo il prossimo anno. Spenderemo meno di 1 miliardo per agevolare 40-50 mila lavoratori. Pensavamo anche a un bonus per chi resta a lavorare, ma la prudenza di bilancio ci induce a rinunciare”.

Lo afferma in un’intervista a ‘La Repubblica’ Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, ricordando come “anche con Quota 102 del governo Draghi è stato così: una misura ponte pensata per 16 mila persone e scelta dalla metà. In manovra metteremo una formula che evita lo scalone di gennaio per un gruppo di lavoratori. Quota 41 ci sarà e questo è importante: la stiamo studiando nei dettagli con la ministra del Lavoro Marina Calderone e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti”.

“Quota 41 ‘pulita’, senza vincoli di età, costa 4 miliardi il primo anno e poi a salire. Se la limitiamo a chi ha 61 o 62 anni, con il divieto di cumulo con un reddito da lavoro, il costo – spiega Durigon – scende sotto il miliardo, con un piccolo trascinamento nel 2024″.

“Vogliamo intanto separare la spesa per assistenza da quella per la previdenza, per dare un segnale di sostenibilità delle pensioni italiane all’Europa e ai mercati. E poi penso a una flessibilità in uscita per tutti, a partire da una certa età e tenendo conto che il metodo contributivo sta diventando prevalente tra i lavoratori. Rivedremo tutte le uscite anticipate, con un occhio di riguardo a giovani, donne e mestieri usuranti” conclude.

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