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Insegnare la cittadinanza attiva: fai monitorare ai tuoi alunni un’opera pubblica. La trasparenza nella PA e accesso civico. Armone: “Scuola, non essere ostile”

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Il cambio di paradigma sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione è una rivoluzione copernicana del diritto amministrativo. Il cambio di paradigma sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione è una rivoluzione copernicana del diritto amministrativo.

L’Amministrazione, infatti, non è più il soggetto pubblico che comunica i dati se, e soltanto se, chi li richiede ha diritto di conoscerli, ma aderisce allo schema organizzativo del “palazzo di vetro“: una Pubblica Amministrazione nuova, aperta, verificabile e che accoglie e ascolta i suggerimenti dei cittadini. Allo stesso tempo, il cittadino non è  più soltanto il soggetto che chiede e riceve, ma diventa protagonista del buon funzionamento della cosa pubblica. Possiamo, infatti, intendere il principio di trasparenza come accessibilità totale ai dati e ai documenti delle P.A. allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, di promuoverne la partecipazione all’attività amministrativa stessa e di “concorrere ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione” (art. 1 d. lgs. 33/2013).

In attuazione della legge anticorruzione, nel 2013 è stato adottato il Codice della Trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni. Successivamente, nell’ambito della riforma della P.A., il Codice è stato modificato e integrato al fine di ampliare gli ambiti di trasparenza della P.A. e di risolvere alcune criticità. Sono state, così, introdotte alcune novità per l’ordinamento, come il diritto di accesso civico libero, alla stregua del Freedom of Information Act. È questa la rivoluzione copernicana del diritto amministrativo: il monitoraggio civico. Si tratta della possibilità per il cittadino (o per i cittadini) non soltanto di verificare e controllare, ma anche di raccogliere feedback e promuovere nuove idee per migliorare l’azione delle Pubbliche Amministrazioni. Compresa, a partire dalla delibera Anac 430/2016, l’attività amministrativa della scuola.

“Scuola, non essere ostile”

Intervenuta al webinar di Orizzonte Scuola sul tema, la dottoressa Anna Armone, Direttrice della Rivista trimestrale di Scienza dell’Amministrazione scolastica, ha approfondito il tema, citando il caso relativo alle richieste di accesso civico avanzate da Monitora PA, un progetto nato da un gruppo di attivisti per i diritti digitali che si autodefinisce come “Osservatorio Automatico Distribuito sulla PA”. “L’atteggiamento delle scuole – afferma la dottoressa Armone –nei confronti di questa richiesta è stato immediatamente difensivo, se non ostile: una reazione naturale se non si comprende l’obiettivo dell’intero sistema della trasparenza. Paradossalmente, la scuola dovrebbe essere contenta se qualcuno chiedesse di vedere i documenti, perché si realizzerebbe l’obiettivo principale della norma: la partecipazione dei cittadini, intesi sia singolarmente che in forma associata, all’azione della Pubblica Amministrazione”. 

La normativa di riferimento

Quando si parla di trasparenza nella Pubblica Amministrazione si può fare riferimento alle seguenti fonti normative:

  • Decreto legislativo 150/2009 (cosidetta “Riforma Brunetta”) di riforma della Pubblica Amministrazione;
  • Legge 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione”;
  • Decreto legislativo 33/2013 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni”.

Progetti didattici per il monitoraggio civico

Il monitoraggio civico è diventato un fattore “completamente nuovo – prosegue la dottoressa Armone – nella nostra cultura del diritto amministrativo” ed esistono diversi progetti grazie ai quali le scuole possono promuovere questo nuovo modello culturale di partecipazione civica all’azione amministrativa degli enti. In particolare, il portale OpenCoesione, l’iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia, promuove A Scuola di OpenCoesione (ASOC): un percorso didattico innovativo finalizzato a promuovere e sviluppare nelle scuole italiane principi di cittadinanza attiva e consapevole, attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali. “Anche le scuole – sottolinea infine la dottoressa Armone – possono promuovere questo tipo di progetti, ad esempio, affidando ad una classe o a classi trasversali azioni di monitoraggio su opere pubbliche o altri progetti stimolando la partecipazione attiva degli studenti, in qualità di cittadini, all’azione amministrativa”.

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