Meno ore di lavoro per i docenti? La proposta non piace: “Meglio ridurre il numero di alunni per classe”

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Il pedagogista Sidoti ha lanciato recentemente una proposta per andare incontro alle esigenze degli insegnanti, stressati sia dalle ore di insegnamento ma soprattutto da tutti gli adempimenti vari.

“Se vogliamo che la scuola sia qualificata –scrive Sidoti -dobbiamo dare la possibilità agli insegnanti di poter esercitare il proprio mestiere, dandogli la serenità di mettere in campo tutte le strategie e metodologie della Paideia, fornendogli tutti i supporti necessari per esprimersi al meglio esternando il proprio essere”.

“Personalmente -continua il pedagogista – ridurrei il carico di lavoro degli insegnanti per dar loro la possibilità di preparare bene la lezione, di correggere i compiti, di somministrare verifiche valide e soprattutto di avere la serenità di poter valutare emotivamente l’alunno….”

Pertanto, ridurrei le ore di servizio dei docenti di scuola secondaria a 16 ore settimanali e gli insegnanti di scuola primaria a 18 ore settimanali. Le ore mancanti di servizio nelle scuole le coprirei assumendo i docenti precari che aspettano da anni“, aggiunge Sidoti.

La proposta del pedagogista, in realtà, non sembra attrarre i diretti interessati, ovvero i docenti. Commentando sulla nostra pagina Facebook, gli insegnanti hanno chiaramente detto che per andare incontro alle loro esigenze sarebbe meglio non ridurre le ore di insegnamento ma ridurre il numero di alunni per classe. Riportiamo alcuni commenti:

“Ma non sarebbe meglio ridurre il numero di alunni per classe? Ci sarebbe più lavoro per i precari e si lavorerebbe meglio”; “Non mi interessano ore in meno, ma alunni in meno”.

E ancora: “Quello che va ridotto è il numero di alunni per classe, per dare modo ai docenti di lavorare meglio ed agli alunni di essere seguiti con maggiore attenzione. Gli insegnanti non hanno bisogno di fare meno ore in classe, ma di essere messi in condizione di lavorare meglio e con più dignità“;

Qualcuno fa notare: “anche se si riducessero le ore di lezione frontale del docente….il suo stipendio resta sempre basso perché non tiene conto delle ore sommerse trascorse a preparare la lezione correggere i compiti…riunioni extra per pdp… glo etc.. Per dare spazio ai precari bisogna assumerli senza sprecare tempo e denaro con concorsi che sono solo un modo per alimentare altri circoli viziosi…basterebbe semplicemente fondare dei sani criteri in base ai quali selezionare in maniera automatica i supplenti e assumerli!“.

Su quest’ultimo punto un utente propone: “Basterebbe nominare per le assenze brevi, ridarci le compresenze sulla classe in primaria, giusto per tentare di recuperare o bimbi in difficoltà con lavori in gruppi ristretti…

C’è poi chi fa notare come sarebbe importate “unificare il numero di ore settimanali. Devono essere uguali per i docenti di tutti gli ordini. Perché i maestri devono fare più ore settimanali?

Arrivano anche altre proposte: “Io sarò fuori dal coro, ma non servono ore in meno, ma più ore di formazione, più ore a disposizione per preparare bene le attività con consapevolezza e precisione, a scuola però non a casa. Bisogna organizzare meglio le attività e non essere sola con 25 bambini con due Mila difficoltà, più compresenza, ma vera però non sulla carta perché poi l’insegnante viene mandato a supplire costantemente. Partiamo da questo partiamo da un’organizzazione che ci vede più coinvolti e più presenti“.

Insomma, con la parte normativa del contratto ancora in fase di discussione, forse i docenti vorrebbero far sapere quali sarebbero le loro priorità.

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