Puntare sulla lettura dei quotidiani in classe: “Anche gli inviati dei giornali nelle scuole”. Le parole del sottosegretario Barachini

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“Con la legge di bilancio 2020 sono stati riconosciuti contributi a favore delle istituzioni scolastiche, statali e paritarie, e degli studenti per l’acquisto di abbonamenti a quotidiani, periodici e riviste scientifiche e di settore, per un importo totale fino a 20 milioni di euro annui.

Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’editoria, Alberto Barachini, illustrando per la prima volta le linee programmatiche del governo nel settore, dinanzi alla Commissione Cultura della Camera.

“Purtroppo, soprattutto a causa della pandemia, c’è stata una scarsa adesione all’iniziativa, che ha determinato una rimodulazione delle risorse. La mia intenzione è quella di rilanciare il programma, attraverso un’azione coordinata con il Ministero dell’istruzione e del merito, già avviata. Questo, ha sottolineato Barachini, “partendo dalla considerazione che il diritto dei cittadini ad essere informati e a poter effettuare le proprie corrette valutazioni attraverso un’informazione attendibile e di qualità vada coltivato già nella fase di formazione educativa dell’individuo”.

E ancora: “Stiamo studiando delle iniziative. Non soltanto quella del quotidiano in classe che è una iniziativa di origine privata. Stiamo pensando, invece, ad una iniziativa pubblica adeguata. Ci sono varie possibilità fra le quali quella di distribuire copie dei giornali nelle scuole, ma sappiamo anche che oggi i ragazzi sulla carta fanno un po’ fatica e quindi si potrebbe attivare un sistema di applicazione digitale con la quale a rotazione alcune classi dei licei possono avere a disposizione strumenti di informazione”. 

Poi spiega: “I ragazzi vivono di esperienze e chissà quanto sarebbe interessante per loro il racconto di un inviato, un esperto di conflitto che racconti quello che sta avvenendo magari a poche centinaia di chilometri da noi. Lo stesso vale per il racconto di giornalisti antimafia. Sarebbe una chiave per entrare nel loro mondo e portare un po’ del nostro a loro”.

Poi ha aggiunto: “La strada da intraprendere sul doveroso finanziamento pubblico all’informazione e all’editoria si deve sostanziare su due principali direttrici: da una parte la difesa del pluralismo informativo e del patrimonio culturale, dall’altra, il contributo allo sviluppo del settore, implementando quelle misure di sostegno economico che contribuiscano effettivamente a un reale progresso dei soggetti beneficiati”.

Barachini ha parlato, in particolare di “un sostegno alle realtà che collaborino al recupero dell’affidabilità, della credibilità e della reputazione del settore editoriale-giornalistisco, anche sul fronte digitale, contrastando le fake news e le azioni di disinformazione e di doping delle notizie con intenti scandalistici”.

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