Il modello di PEI del D.I. 182/2020, la documentazione sanitaria e il Profilo di funzionamento: in allegato “Barriere e facilitatori per la compilazione del Quadro osservazioni sul contesto”

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Il modello di PEI del D.I. 182/2020 si poggia su documentazione sanitaria a oggi non ancora introdotta e adottata dal Ministero della Salute. La sezione 2 fa riferimento al Profilo di funzionamento. Come operare? A tal riguardo abbiamo voluto interpellare una delle massime autorità nazionali, il prof. Piero Crispiani (Professore Onorario Università di Macerata e Professore Straordinario Link Campus University di Roma) unitamente alla dott.ssa Raffaela Maggi (Docente, Pedagogista e Presidente del Centro Studi Itard).

Professore Crispiani come operare?

«Proprio in questi giorni sono finalmente uscite le Linee Guida per la redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica e del profilo di funzionamento tenuto conto della Classificazione Internazionale delle malattie (ICD) e della Classificazione Internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF) dell’OMS in attuazione dell’art. 5 c. 6 del D. Lgs. 66/2017. Il Decreto e le Linee Guida introducono novità sostanziali rispetto alla nuova composizione della Commissione, al momento accertativo e alla modalità valutativa. Dovrà essere predisposta, da parte della ASL e dell’INPS, nuova documentazione come: il certificato medico diagnostico- funzionale, il verbale di accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica; il profilo di funzionamento. Attendiamo gli sviluppi».

Altri problemi?

«Naturalmente si pongono altri problemi:

  • L’eccesso di certificazione.
  • L’insufficiente declinazione dei tratti/sintomi e dei potenziali evolutivi (talvolta oggettivamente non noto o definibili)».

A chi è affidato il compito di rielaborare e aggiornare il “profilo di funzionamento ”, considerato anche il fatto che il novo GLO non ha fra i suoi anche questo compito?

«Il Profilo di Funzionamento , così come indicato nell’art. 5 comma 4 del decreto legislativo n. 66 del 2017, è il documento propedeutico alla predisposizione del Piano Educativo Individualizzato e, oltre a definire le competenze professionali indica la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse utili per l’inclusione scolastica. A questo punto le informazioni declinate all’interno della diagnosi funzionale e il profilo dinamico-funzionale previsti dalla normativa preesistente (D.P.R.24 febbraio 1994) vengono unificate e integrate con ulteriori elementi tenendo conto della modalità descrittiva del funzionamento dell’ ICF. Come indicato nelle Linee Guida della Sanità il Profilo di funzionamento andrebbe elaborato dopo una fase di osservazione da parte della scuola ed è redatto da una unità di valutazione multidisciplinare nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, composta da: a) uno specialista in neuropsichiatria infantile o un medico specialista, esperto nella patologia che connota lo stato di salute del minore; b) almeno due delle seguenti figure: un esercente di professione sanitaria nell’area della riabilitazione, uno psicologo dell’età evolutiva, un assistente sociale o un pedagogista o un altro delegato, in possesso di specifica qualificazione professionale, in rappresentanza dell’Ente territoriale di competenza.».

Quali servizi specialistici?

«In presenza di patologia il processo diagnostico attiene alle figure sanitarie mentre il processo di analisi funzionale, indagine sindromica sulle aree funzionali, può esser integrato anche da figure pedagogiche (Pedagogista) o terapiche.In presenza di patologie, il processo del trattamento scolastico (educativo e didattico), ma anche quello educazionale (progettuale, gestionale, ambientale, ecc.) – secondo la distinzione anglosassone – educativo e didattico pertiene alle figure pedagogiche (Docenti, Educatori, pedagogisti, anche con il supporto della Psicologo in ciò specializzato). La questione cambia sostanzialmente, e in presenza di non-patologie. Disprassia, dislessia, disordini funzionali, biodiversità, diversità varie, marginalità».

Esistono questioni pedagogiche da non sottovalutare: quali?

«Esistono questioni pedagogiche da non sottovalutare e tra questi:

  • Evitare l’eccesso di certificazione e tutelare i disabili effettivi.
  • Certificare fuori dalla legge 104 una serie – crescente – di condizioni individuali (le non-patologie).
  • Lasciare all’autonoma valutazione dei docenti le opzioni ed organizzazioni didattiche.
  • Evitare forme dannose di rinuncia, bypassamento, sostituzione in luogo della funzionalizzazione, misure sostitutive e deprivanti (calcolatrice, leggo io per te, scrittura su tastiere, ecc.) Naturalmente salvo i casi di impedimento, menomazione, disabilità non trattabile».

C’è infine il problema dell’orario scolastico e degli eventuali “esoneri”. È lecito domandarsi “perché” adottare la riduzione dell’orario scolastico? Per quale motivazione?

« Relativamente l’esonero ci siamo espressi sopra: al momento l’esonero non è normato da una legislazione scolastica di tipo primario. Rimaniamo stupiti anche rispetto alla riduzione dell’orario scolastico: l’alunno o studente con disabilità, se deve uscire prima dalla scuola o entrare più tardi per seguire trattamenti abilitativi o riabilitativi con autorizzazione del Dirigente Scolastico non deve recuperare quel tempo. Difatti all’interno della progettualità del P.E.I. sono declinati anche gli interventi eseguiti al di fuori della scuola che rientrano in una presa in carico globale e che sono assolutamente necessari per il raggiungimento degli obiettivi fissati nel documento».

Barriere e facilitatori per la compilazione del Quadro osservazioni sul contesto

Allegato all’articolo il documento “Barriere e facilitatori per la compilazione del Quadro 6 osservazioni sul contesto: barriere e facilitatori ” adottato dall’Istituto di Istruzione superiore “Crocetti-Cerulli” di Giulianova diretto dal dirigente scolastico Prof. Ing. Luigi Valentini, un eccellente esempio di dirigente dello Stato con competenza organizzativa e pedagogica.

ALLEGATO BARRIERE E FACILITATORI

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