Reclutamento ATA, Serafini (Snals): “Riconoscere l’esperienza del servizio ma anche le competenze. Occorre concorso per Dsga ff senza laurea” INTERVISTA

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All’Aran il tavolo sul rinnovo del Ccnl, questo pomeriggio si discuterà in particolare della valorizzazione dei Dsga e ordinamenti professionali ATA. Dall’altra problematiche ormai annose che affliggono le scuole, fra tutti la carenza di personale ATA. Su questi temi è intervenuta a Orizzonte Scuola Elvira Serafini, segretario generale dello Snals.

Segreterie spesso al collasso per poco personale, si aggiungono sempre nuovi incarichi. E poi c’è il problema della vigilanza per i pochi collaboratori scolastici. L’organico Covid non è stato confermato, anzi, una recente nota ministeriale ha fornito alle scuole le indicazioni per la chiusura dei contratti. Come si può fare per risolvere l’annoso problema dell’insufficienza del personale ATA nelle scuole?

Le scuole ormai sono sull’orlo del collasso amministrativo a causa di compiti impropri ad esse affidati, di indicazioni contraddittorie da parte di altre amministrazioni nel silenzio assoluto dell’amministrazione centrale e periferica. Bisogna emendare il disegno di legge per il bilancio 2023 introducendo nuovi criteri per la determinazione degli organici del personale ATA rivedendo anche i criteri per la formazione delle classi.

Due concorsi pronti per i Dsga: uno ordinario, l’altro riservato ai facenti funzione con laurea. Non ci sono ancora i bandi, intanto i Dsga nelle scuole son pochi, tanto che si ricorre ai facenti funzione anche senza titolo di studio adatto, per i quali tuttavia non si è trovata soluzione per stabilizzarli. Cosa proponete?

I concorsi per Dsga in via di attuazione non risolveranno i problemi delle scuole. Soprattutto creeranno le condizioni per il mantenimento di una pesante ingiustizia. I facenti funzione senza laurea stanno garantendo da anni il funzionamento amministrativo delle scuole. Pertanto occorre individuare una procedura straordinaria per il loro reclutamento.

Valorizzazione dei Dsga: ai tavoli sul Ccnl se ne sta discutendo. La proposta dell’Aran è quella di riprendere il modello degli enti locali per l’area delle elevate professionalità. Cosa ne pensa?

Noi ci siamo sempre battuti per la valorizzazione di tutto il personale ATA. Nell’ambito della revisione dei profili professionali del personale ATA deve essere individuata una specifica area delle elevate professionalità che consenta gli adeguati riconoscimenti economici per i Dsga in relazione alle loro connesse responsabilità.

L’attuale sistema di reclutamento, ovvero tramite le assunzioni da prima fascia dopo 24 mesi di servizio, secondo lei
va bene o andrebbe rivisto?

Finora tale sistema ha garantito il riconoscimento del servizio prestato. Tra l’altro esiste una specifica direttiva europea che limita i rapporti di lavoro a tempo determinato solo in casi eccezionali e per esigenze straordinarie. Nel nostro paese invece il lavoro precario viene utilizzato per rispondere ad esigenze ordinarie. Detto questo bisognerà fare una riflessione seria su un sistema di reclutamento introdotto quando non c’era ancora l’autonomia scolastica e il decentramento amministrativo. Con l’autonomia i compiti del personale ATA si sono evoluti e richiedono competenze professionali diversificate con riferimento anche alle nuove tecnologie. Bisognerà aprire un dialogo con le forze sociali per coniugare le sacrosante esperienze di servizio con il riconoscimento adeguato delle competenze professionali.

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