Valditara: “Ho avviato gruppo di lavoro sul bullismo. Deve tornare il rispetto in classe”

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“Per favorire ambienti di apprendimento favorevoli ed efficaci la scuola deve essere percepita come luogo sicuro anche dal punto di vista relazionale. Io voglio che ragazzi e docenti, quando entrano a scuola, entrino in un ambiente sereno”.

Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, audito sulle linee programmatiche del suo dicastero dalle commissioni riunite di Camera e Senato.

“Il Ministero pertanto rafforzerà la propria azione per contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, particolarmente insorgenti dopo il periodo della pandemia e del conseguente lockdown. Tali fenomeni contraddicono il principio del rispetto quale elemento cardine di ogni azione educativa e comportano, oltretutto, un incremento del fenomeno della dispersione, dato che nei casi più gravi possono anche generare nella vittima senso di frustrazione, crollo dell’autostima e paura verso l’altro”.

“Per l’uso sicuro del web – ha continuato -, il Ministero avrà cura, tra l’altro, di implementare le attività di monitoraggio del fenomeno, provvedere all’aggiornamento triennale delle Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del Bullismo e del Cyberbullismo. Al riguardo vi segnalo che ho costituito un gruppo di lavoro, composto da professionisti di chiara fama, volto ad approfondire la più ampia questione del valore del rispetto. Con tale approfondimento vorrei individuare le migliori pratiche o soluzioni che permettano di assicurare in tutte le scuole un clima di convivenza civile e rispetto reciproco e, allo stesso tempo, in caso di fallimento educativo, consentire alla scuola di essere protagonista insieme alle famiglie di percorsi di recupero e inclusione. A questo tema, peraltro, ho anche voluto dedicare subito specifiche risorse, che sono infatti presenti nella legge di bilancio all’esame del Parlamento”.

Sulla disabilità, ha continuato, “va sostenuto e rinforzato il principio di inclusione in tutte le nostre scuole. La scuola deve essere di tutti. A tale proposito mi adopererò per incrementare il numero di docenti di sostegno in ruolo e per incrementare il numero di docenti con specializzazione per il sostegno. L’obiettivo della inclusione scolastica quale chiave del successo formativo per tutti deve indurre ad una riflessione collegiale, in grado di coinvolgere tutte le componenti della comunità scolastica, sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola, arrivando a scelte basate sull’efficacia dei risultati in termini di comportamento e di apprendimento di tutti gli alunni, offrendo risposte adeguate ed efficaci a tutti e a ciascuno. Rinforzare l’inclusione nelle nostre scuole non può non implicare anche un potenziamento delle misure di supporto per i ragazzi con disturbi specifici di apprendimento (DSA)”.

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