Prove Invalsi. Le indicazioni per gli studenti con disabilità, DSA e BES

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Si ripropone, in maniera ciclica, il tema relativo alle Prove INVALSI destinate agli allievi con BES – Bisogni Educativi Speciali. Tema che interessa, evidentemente, una platea estesa di allievi con DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento e con disabilità. L’INVALSI, nel corso degli anni, ha risposto ai quesiti con un approfondimento, di grande rilevanza e aiuto, che ha cercato di definire (di fatto lo ha realizzato egregiamente) gli ambiti entro i quali ragionare e circoscrivere la possibilità operativa degli insegnanti in quella che è una prova nazionale che, qualunque sia la valutazione che se ne vuole fare (a buona o a cattiva ragione) è attualmente l’unica misurazione in atto del sistema scuola-Italia. L’articolo vuole essere da supporto ai docenti che devono, in queste settimane, fornire indicazioni su come operare durante le imminenti Prove INVALSI

L’approfondimento di INVALSI

A queste domande risponde l’Invalsi, con un approfondimento dedicato appunto allo svolgimento dei test da parte di questi studenti. Per definire e circoscrivere meglio l’ambito di riferimento facciamo riferimento proprio alla definizione che fornisce il ministero dell’Istruzione di Alunni con Bisogni Educativi Speciali e alla categorizzazione normativa che ne fa da substrato.

Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Il Ministero dell’Istruzione (adesso anche “del merito”) ha identificato, ricorrendo a una poliedricità di norme inserite nel nostro ordinamento giuridico, diverse tipologie di alunni con Bisogni Educativi Speciali suddividendoli in tre macrocategorie:

  1. Alunni con disabilità, che viene certificata ai sensi della Legge n. 104/1992
  1. Alunni con disturbi evolutivi specifici, divisi in:
  • Alunni con DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento, che vengono certificati ai sensi della Legge n. 170/2010;
  • Alunni con altri disturbi evolutivi: tra i quali vanno ricordati gli alunni con Deficit del Linguaggio; quelli con Deficit delle Abilità Non Verbali; e ancora quelli con Deficit della Coordinazione Motoria o disprassia; i sempre più presenti, nelle nostre scuole, alunni con ADHD – Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività; gli allievi con Funzionamento Intellettivo Limite o borderline; quelli con Disturbo dello Spettro Autistico lieve; con Disturbi d’Ansia; con Disturbi dell’Umore; e, infine, gli alunni con Disturbo Oppositivo/Provocatorio.;
  • Alunni con svantaggio socioeconomico, culturale, linguistico o con disagio comportamentale/relazionale.

La disabilità e le prove nazionali INVALSI

La disabilità è sempre un limite nella partecipazione alle prove nazionali INVALSI? Cosa prevede l’Istituto per gli alunni con disabilità certificata e cosa prevede per coloro, invece, che sono in possesso (parecchi, per la verità, grazie ad una migliorata attenzione e una spiccata competenza del corpo docente) di certificazione DSA? Hanno diritto a una modalità di svolgimento con misure compensative o dispensative, gli studenti con:

  • disabilità certificata;
  • certificazione di DSA.

La prova “canonica” per alcune tipologie di BES

Svolgono le Prove nella modalità canonica gli alunni con:

altri disturbi evolutivi, diversi dai DSA, come suggerisce lo stesso Istituto INVALSI. Alcuni di questi disturbi si mostrano spesso in comorbilità con disabilità o DSA: in questi casi, in presenza di una certificazione specifica si possono richiedere e ottenere misure compensative o dispensative;

  • svantaggio di tipo socio-economico, di tipo culturale e di tipo linguistico;
  • disagio, infine, di tipo comportamentale/relazionale.

L’esonero dello studente dalla prova: quando?

È lo stesso Istituto INVALSI a prevedere alcune eccezioni che prevedano l’esonero dello studente dallo svolgimento di una o più Prove (meglio definite come misure dispensative) o la previsione (assai necessaria, talvolta) di tempo aggiuntivo e di particolari strumenti che ne facilitino lo svolgimento (meglio note come misure compensative), in base a quanto è previsto nel PDP – Piano Didattico Personalizzato o nel suo PEI – Piano Educativo Personalizzato predisposto dai rispettivi Consigli di Classe anche in relazione e in previsione di tale adempimento nazionale.

Gli alunni con disabilità certificata possono partecipare alle prove INVALSI: cosa prevede il PEI al riguardo?

Gli studenti con disabilità possono partecipare alle Prove INVALSI secondo le modalità, i tempi e quanto previsto dal proprio Piano Educativo Individualizzato predisposto dal Consiglio di Classe.

Le misure compensative

Nel caso il PEI lo preveda l’alunno svolge le Prove INVALSI con le seguentimisure compensative:

  • tempo aggiuntivo – fino a 15 minuti per ciascuna prova
  • ingrandimento
  • adattamento prova per alunni sordi
  • donatore di voce per l’ascolto individuale in audio-cuffia
  • calcolatrice e/o dizionario
  • Braille – per Italiano e Matematica.

Le misure dispensative

Sempre se previsto nel PEI possono essere applicate le seguenti misure dispensative:

  • esonero da una o più Prove INVALSI
  • esonero da una delle due parti – ascolto o lettura – della Prova di Inglese.

Modalità di coinvolgimento dell’alunno dispensato e inclusione

Anche se il PEI dovesse propendere per dispensare e, dunque, non partecipare a una o più Prove INVALSI, il Consiglio di classe può decidere di coinvolgere l’alunno ugualmente facendolo presenziare alla somministrazione. Gli allievi dispensati da una o più Prove o che possono, infatti, essere coinvolti in prove differenziate che, naturalmente, non ricevono la descrizione dei livelli di apprendimento né al termine del primo né al termine del secondo ciclo di studi da parte dell’INVALSI.

Gli alunni con certificazione di DSA partecipano alle Prove INVALSI: come?

Gli studenti con certificazione di Disturbi Specifici dell’Apprendimento partecipano alle Prove INVALSI facendo riferimento a quanto previsto e dettagliato dal Consiglio di Classe nel proprio Piano Didattico Personalizzato. In questo caso lo studente con DSA svolge le Prove INVALSI nel loro formato standard oppure con l’ausilio di misure compensative quali, ad esempio:

  • il tempo aggiuntivo – fino a 15 minuti per ciascuna prova;
  • l’utilizzo del dizionario;
  • l’utilizzo della calcolatrice;
  • il donatore di voce per l’ascolto individuale in audio-cuffia.

La prova di lingua inglese

Se il PDP prevede l’esonero dalla prova scritta di lingua straniera o dall’insegnamento della lingua straniera, lo studente con DSA non svolge la prova di lettura o di ascolto oppure l’intera Prova nazionale di Lingua Inglese. Gli alunni dispensati da una o da entrambe le Prove di Inglese non ricevono al termine del primo e del secondo ciclo di studi la descrizione dei livelli di apprendimento da parte dell’INVALSI. Si attende, naturalmente, eventuale nuova indicazione da parte dell’INVALSI relativamente agli esami di Stato per questo anno scolastico 2022-2023.

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