Obbligo vaccinale, multe sospese fino al 30 giugno 2023. Anief: primo passo verso lo stop alle sanzioni, in attesa del verdetto della Corte di Giustizia europea

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La commissione Giustizia del Senato ha approvato un emendamento al decreto Rave-Covid che sospende fino al 30 giugno 2023 “le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione” previste dalle norme sull’obbligo vaccinale contro il Covid: a chiedere la modifica è stato sono stati il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo e i suoi colleghi Erika Stefani e Manfredi Potenti.

Le proposte di modifica presentate al decreto Rave avevano ricevuto parere favorevole del governo. “Il Parlamento – commenta la stampa specializzata – così compie un primo passo verso lo stop alle multe per chi ha deciso di non vaccinarsi contro il Covid nonostante rientri nelle categorie per cui immunizzarsi era obbligatorio. Le sanzioni vengono, almeno per ora, slittate. La nuova data per il pagamento è il 30 giugno 2023”.

 

Anief, unico sindacato a promuovere ricorsi per difendere i diritti di 4mila lavoratori, ricorda che sono 6,4 milioni gli italiani che non si sono vaccinati, ma le multe che dovevano scattare soltanto per gli over 50 sono rinviate, almeno fino al prossimo 30 giugno, grazie ad un emendamento approvato in Senato. Il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico, ricorda che “entro l’estate dovrebbe discutersi anche il ricorso in Corte di giustizia europea sulla violazione dei regolamenti comunitari dopo il giudizio di conformità alla Costituzione espresso nei giorni scorsi dalla Consulta per mere ‘ragioni processuali’. In caso di accoglimento, tale sentenza verrebbe superata e potrebbero essere riconosciuti ai ricorrenti sospesi i danni morali e patrimoniali subiti, come denunciato dai legali Anief”.

 

Il sindacato attende con interesse, quindi, la calendarizzazione dell’udienza in Corte di Giustizia europea della causa C-725/21 sollevata dal Tribunale di Padova sulla compatibilità della legislazione italiana sull’obbligo vaccinale rispetto al Regolamento Europeo n. 507/2006 e n. 953 del 2021 e sul rispetto degli articoli 3, 35, 41 della Carta di Nizza. In caso di accoglimento – precisa il sindacalista autonomo – sarà possibile adire il giudice del lavoro per disapplicazione la normativa interna ritenuta costituzionale e risarcire i ricorrenti. Questo significa che rimane ancora da pronunciare l’ultima parola sull’iter giudiziario dei ricorsi patrocinati da Anief”.

 

LA SANZIONE RIMANDATA A GIUGNO

La sanzione da 100 euro si applica agli ultracinquantenni che dall’8 gennaio scorso fino al 15 giugno non si erano vaccinati, ma anche a medici e operatori sanitari, lavoratori impiegati in strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie, o ancora al personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli istituti penitenziari, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori che, sempre alla data del 15 giugno 2022, non avevano iniziato il ciclo vaccinale primario, che non avevano ancora effettuato la seconda dose di completamento del ciclo vaccinale primario, nel rispetto delle indicazioni e dei termini previsti dal ministero della Salute o che non avevano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale (dose booster) entro i termini di validità del green pass.

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