70 mila docenti assunti in ruolo, verso la proroga al 2025. Potrebbe restare l’assunzione da Gps per il sostegno. Le ultime notizie

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La riforma del reclutamento docenti che prevede di portare 70 mila nuovi insegnanti assunti in ruolo nel 2024 non rispetterà la scadenza e andrà incontro ad una proroga molto probabilmente: i ritardi accumulati dai decreti attuativi validi per avviare la formazione iniziale porteranno allo slittamento di un anno, dunque al 2025.

Sappiamo che entro il 31 luglio 2022 era atteso il DPCM che avrebbe definitivo la formazione iniziale e l’abilitazione dei nuovi docenti. DPCM che non è arrivato e che non arriverà a breve. Per questo, in base a quanto riporta Italia Oggi, le interlocuzioni con Bruxelles sembrano dare riscontro positivo per quanto riguarda lo slittamento della scadenza del 2024. Non ci sarebbero, infatti, i tempi tecnici per far partire i primi corsi e “sfornare” i primi assunti in ruolo con la nuova formula, disegnata dall’ex Ministro Patrizio Bianchi.

La Commissione Europea sembra dunque disponibile a concedere un anno di tempo in più a patto che si mantenga la qualità prestabilita di tutto il percorso.

In questo senso, la palla adesso passa al nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha già annunciato interventi migliorativi al reclutamento con un’attenzione particolare ad una fase transitoria per i precari.

Formazione iniziale: due ministeri al lavoro

Per quanto riguarda i corsi universitari per la formazione iniziale dei nuovi insegnanti, dopo i rallentamenti dei mesi precedenti, ci sarebbero al momento limature normative tra Ministero dell’Istruzione e quello dell’Università per chiudere il dossier che definirà i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa corrispondente a 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale.

Due temi caldi per arrivare al target

Il quotidiano Italia Oggi parla di due punti caldi su cui il Ministero dell’Istruzione si starebbe concentrando: il primo è quello di considerare come parte della riforma Pnrr le immissioni in ruolo compiute lo scorso anno per infanzia e primaria, dato che si parla di un percorso dedicato a laureati in cui si prevede un tirocinio diretto sul campo.

L’altro punto su cui si lavora è quello dei docenti specializzati sul sostegno: non è infatti escluso che si possa pensare di rendere stabile il doppio canale di reclutamento adottato nelle ultime due tornate di immissioni in ruolo sul sostegno: oltre ai vincitori di concorso assumere i precari presenti nella prima fascia delle GPS, prima concedendo un contratto a tempo determinato per poi trasformarlo in ruolo. Nel 2022 da quest’ultimo canale sono stati assunti circa 12 mila insegnanti mentre dalle graduatorie dei concorsi poco più di 3 mila.

In questo modo, se così dovesse essere confermato, entro il 2025 potrebbero bandirsi 2 concorsi: il primo al quale potrebbero partecipare tutti gli aspiranti in possesso dei requisiti, il secondo per chi avrà già ottenuto i 30 Cfu previsti dalla riforma Bianchi.

Tuttavia, nonostante la strada ipotizzata potrebbe abbattere il problema della tempistica, allungando al 2025 la scadenza, bisogna senza considerare altri fattori, quali la difficoltà di stabilizzare al momento l’enorme numero di precari presenti.

Il DPCM formazione iniziale

Entro il 31 luglio 2022 il provvedimento della presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto definire

  • i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa corrispondente a 60 CFU/CFA, di cui almeno 10 di area pedagogica, comprendente attività di tirocinio diretto e indiretto non inferiore a 20 CFU/CFA. Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore. I
  • il numero di crediti universitari o accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità
  • la percentuale di presenza alle attività formative necessarie per l’accesso alla prova finale
  • le modalità di svolgimento della prova finale del percorso universitario e accademico, comprendente la prova scritta e orale.

Un aspetto importante da sottolineare è che nell’ambito dei 60 CFU sarà comunque riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento.

Il decreto stabilirà i criteri per il riconoscimento degli eventuali altri crediti maturati nel corso degli studi universitari o accademici, purché strettamente coerenti con gli obiettivi formativi.

Il costo di partecipazione al corso è interamente attribuito ai corsisti ma vi sarà un prezzo “calmierato” ossia la proposta di un tetto massimo che le Università potranno proporre.

Nuovo reclutamento, come funziona

Il sistema a regime del nuovo reclutamento e formazione iniziale degli insegnanti, dal 1 gennaio 2025, prevede:

  1. I percorsi abilitanti da 60 CFU, con prova scritta e lezione simulata. La prova scritta sarà costituita da un’analisi critica del tirocinio scolastico effettuato durante il percorso.
  2. Procedura concorsuale. L’accesso al concorso avviene o con l’abilitazione o con il requisito di 3 anni di servizio nella scuola statale, nei cinque anni precedenti, di cui almeno 1 nella classe di concorso. Per chi partecipa al concorso con l’abilitazione e lo vince c’è l’assunzione a tempo indeterminato. Per chi partecipa senza abilitazione (con il requisito di servizio) è prevista la sottoscrizione di un contratto annuale di supplenza (31 agosto) durante il quale il docente sostiene un percorso formativo da 30 CFU, che se superato positivamente da diritto all’assunzione con contratto a tempo indeterminato.
  3. Il docente, una volta sottoscritto il contratto a TI, sostiene il periodo di prova con test finale, come da DM 226/2022 e in caso di esito positivo è definitivamente confermato in ruolo.

Prevista una fase transitoria, valida fino al 31 dicembre 2024 che prevede:

  1. Attivazione di percorsi formativi da 30 CFU che danno accesso ai concorsi fino al 31 dicembre 2024, oppure accesso con i 24 CFU, purché acquisiti entro il 31 ottobre 2022.
  2. Procedura concorsuale. Per chi risulta vincitore sottoscrizione di un contratto annuale (31 agosto), completamento del percorso universitario e accademico di formazione iniziale per 30 CFU, che in caso di esito positivo da diritto all’assunzione a tempo indeterminato.
  3. Il docente, una volta sottoscritto il contratto a TI, sostiene il periodo di prova con test finale, come da DM 226/2022 e in caso di esito positivo è definitivamente confermato in ruolo.

Sono inoltre previsti corsi da 30 CFU rivolti ai docenti già abilitati in altra classe di concorso o altro grado e per i docenti specializzati e assunti su sostegno, ma privi dell’abilitazione sulla disciplina.

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