“Sanzioni disciplinari addio, note e sospensioni nel cassetto”, ecco l’aula di mediazione: “Progetto nato in Spagna, ora in Italia”

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Sanzioni disciplinari ‘addio’. Note e sospensioni sono destinate a finire in un cassetto e per sanare liti e controversie tra studenti arriva ‘l’Aula di Mediazione’.

Succede a Treviso, all’Istituto statale ‘Fabio Besta’, diretto dalla professoressa Renata Moretti, dove lunedì è stata inaugurata questa particolare aula in cui ‘studenti-mediatori’ proporranno attività per arrivare ad una mediazione tra litiganti e far comprendere le rispettive ragioni cercando di arrivare ad una soluzione pacifica e condivisa.

Un’alternativa concreta ai tradizionali metodi per contrastare le liti e le reazioni aggressive tra studenti e per dire addio alle sanzioni disciplinari.

A spiegare lo ‘spirito’ e la ‘nascita’ di questa iniziativa la vice preside dell’Istituto, Paola Ghiringhelli. “Nato in coprogettazione con l’associazione ‘La voce’ il progetto ha come focus quello di gestire la mediazione dei conflitti che possono nascere all’interno delle classi. Soprattutto nel periodo post pandemia, si sono visti conflitti nati per banalità, causati dalla mancanza di socializzazione nei ragazzi che tendono ad essere più irrequieti, meno solidali. La mediazione dei conflitti – sottolinea Ghiringhelli all’Adnkronos – viene agita da ‘studenti mediatori’ che lo scorso anno insieme ad alcuni docenti, sono stati formati proprio nelle tecniche della mediazione. Lunedì – aggiunge – è stata inaugurata l’aula di mediazione, come spazio fisico in cui i ragazzi mediatori possono incontrare le parti che confliggono tra di loro e portarle con il ragionamento e con alcune tecniche sono staste loro insegnate ad avere un accordo o comunque a cercare di dirimere le controversie tra i ragazzi”.

Il progetto, collegato a tutto il filone della giustizia riparativa, è stato già sperimentato in alcune scuole della zona, spiega ancora la vice preside dell’Istituto. “Non siamo noi i primi artefici di tutto questo. E’ stato fatto un progetto di diversi anni in Spagna – racconta – che ha portato ad una diminuzione delle sanzioni disciplinari, praticamente ad azzerarle nel giro di quattro cinque anni perché, naturalmente la cultura della mediazione dei conflitti e la cultura della giustizia riparativa vanno diffusi all’interno della scuola. Adesso noi abbiamo formato 8 studenti e una quindicina di docenti, però è chiaro che con una popolazione di 930 studenti va un diffusa quindi ci vuole qualche anno. Ma – afferma convinta – sicuramente da risultati”.

In sostanza si è visto che le sanzioni disciplinari, che possono andare dalle note alla sospensione, “alla fine non vengono vissute dagli studenti come una azione educativa ma semplicemente come un’azione punitiva che superata viene accantonata, e quindi non produce nessun cambiamento negli studenti. Invece – prosegue Ghiringhelli – agire con la mediazione dei conflitti, soprattutto perché agita da ragazzi della loro età che si mettono attorno ad un tavolo con confliggenti cercando di far capire le rispettive ragioni e reazioni, dove ci può essere il punto di accordo, fa ragionare i ragazzi e li fa cambiare diventando persone meno conflittuali e più solidali. L’ultimo anno mezzo – racconta ancora – lo abbiamo passato a formare studenti e docenti, ora la camera di mediazione è aperta quindi il prossimo conflitto che avremo vedremo di risolverlo in questo modo invece che con sanzioni disciplinari”.

La formazione di docenti e studenti, svolta nell’ultimo anno è mezzo ha coinvolto le seconde, terze e quarte e gli studenti, in orario extrascolastico hanno svolto 25 ore di formazione mentre i docenti 30. “Al momento – prosegue la vice preside – abbiamo formato 8 mediatore e quest’anno ne verranno formati degli altri. Crediamo molto in questo progetto, perché dove è stato applicato ha dato dei frutti significativi come cambiamento culturale dei ragazzi. Il fatto di accedere alla mediazione o essere mediatori loro stessi li ha fatti riflettere. Speriamo sia una cosa a cascata. Sicuramente – conclude – è un progetto innovativo che darà i suoi frutti”.

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